Risolto il mistero della scomparsa dell’uomo di Neanderthal

Perché? Si era forse perso? – mi domanda il mio cane

Non fare lo spiritoso come al solito  – rispondo – Scomparsa nel senso della estinzione di questa specie.

L’uomo di Neanderthal  è stato  così battezzato perché le sue prime tracce vennero trovate nel 1856 in una grotta di Feldhofer nella valle di Neander, in Germania. La sua diffusione avvenne soprattutto in Europa ed in Asia. Si fa risalire la loro origine in un periodo tra i 100 mila e 35 mila anni fa, per poi 50 mila anni fa la maggior parte di loro si estinse dalla scena europea, quindi migliaia di anni prima che i nostri antenati Homo sapiens arrivassero dall’Africa.

Un piccolo gruppo, però, riuscì a sopravvivere per altri 10 mila anni rifugiandosi verso l’ovest europeo. Poi la specie scomparve definitivamente. E qui è nato l’enigma scientifico al quale i paleontologi cercano di trovare risposta, soprattutto per quanto riguarda la sua fine.

Cosa determinò, allora, la sua scomparsa – è sempre il mio cane che me lo domanda questa volta apparentemente incuriosito.

Inizialmente si pensò che  tra la loro specie e la nostra ci sia stata un’ibridazione. Poi si aggiunse che la scomparsa fosse dovuta ad una eccessiva specializzazione e che il confronto con l’uomo moderno lo abbia visto perdente.

Ora scrutando nel Dna estratto nei resti fossilizzati di 13 uomini vissuti tra l’Europa e l’Asia la causa prevalente pare invece legata al cambiamento climatico, come spiegano i ricercatori sulla rivista Molecular Biology and Evolution.

Non è possibile credere a questa storia – mi risponde Bleff

Ti può sembrare strano quando vuoi ma la prova della loro debolezza genetica sarebbe nascosta proprio nel Dna esaminato e appartenente all’ultimo gruppo emigrato ad ovest il quale presenta minori variazioni genetiche rispetto agli altri vissuti in precedenza in zone diverse.

Insomma sarebbero morti di freddo? Vabbè! Mannaggia! – sospira deluso il mio cane

(fonte: Corriere della Sera)

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9 risposte a Risolto il mistero della scomparsa dell’uomo di Neanderthal

  1. MARGHIAN ha detto:

    Ma…il cane primigenio, esiste ancora? Non certo “l’antenato di tutti i cani” come l’uomo di neanderthal non e’ l’antenato di tutti gli ominidi” ma..un cane vissuto 300 mila anni fa. Credo di si.il lupo? Bleff sara’ contento…”mio nonno esiste…..” anzi, “mio lontano pro-zio” data la differenza di specie fra il neanderthal ed il sapiens sapiens…tutti e due dall’homo handelbergensis detto anche “homo abilis”?
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    “Sono stupito, non mi capita spesso di pensarla esattamente come qualcun altro. Come con Marghian”. Questo mi suona come un…complimento. Si, Bruce, ciao. Perche’ se una persona colta e razionale mi apprezza, e’ tutto dire. Ti ringrazio Bruce.

    L’amica ha sicuramente sbagliato la percentuale, ma io nel darle totalmente ragione ho trascurato questo, perche’ pensavo al modo di pensare superficiale di molte persone tra cui molte di quelle che conosco, e che mi danno prova di “partito preso” nel crederci o nel non crederci o, diciamolo, *di non pensarci tanto, dato che “cio’ che conta per la gente e’ lo soltamente lo spicciolo quotidiano e, come argomenti, il lavoro, le tasse da pagare, il calcio.

    Di certo a credere nella vita nel cosmo sono molti di piu’ che lo 0.01 per cento. Anche la credenza negli ufo e’ testimonianza del fatto che la vita extraterrestre piace. Ma hai ragione tu, la gente vuole provare sensazioni forti (sensazionalismo, questa volta anche del lettore acoltatore e non solo del giornalista che sa bene di cosa il lettore ascoltatore ha bisogno.

    La gente, in genere, collega “vita aliena” agli alieni “che arrivano fin qui”, Io lo dico sempre, a chi mi dice che “ci sono gli ufo, dunque non siamo soli”, che “non si deve confondere” fra la ricerca di vita aliena e la vita aliena stessa con gli ufo”,

    Extraterrestri esistenti su pianeti analoghi al nostro, che vivono la loro vita immersi in un ecosistema come il nostro, una prospettiva che non implica necessariamente che “li si veda arrivare”. La prospettiva scientifica-nel primo caso- e’ un’altra cosa. La credenza negli ufo se mai e’ una “spia” di quanto l’uomo desideri, di quanto l’uomo “voglia credere che”, come il “motto di multer”: “I want to believe”, “Io voglio credere”. Ciao Bruce.

    Marghian

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  2. MARGHIAN ha detto:

    Io ho sempre pensato ad un “mix” di cause, le con-cause. “Scaramucce” con il “sapiens sapiens” a vantaggio di questi ultimi, e stress climatico e sanirario-malattie-, anche forse trasmesse loro dai “sapiens”, tipo tra i conquistadores e indigeni. Ma se, come tu scrivi, c’e un divario cronologico-estintisi prima dell’arrivo del “sapiens sapiens”- allora l’intervento (neo) antropico non c’entra.

    Il DNA dimostra l’ibridazione o la non ibridazione. Cosa ne pensi Bruce, su quanto segue?

    “Fra il neanderthal” e noi c’e molto in comune e certe caratteristiche del neanderthal sono ancora presenti..si pensi alla somiglianza fra questi e aborigeni australiani” (fonte, un articolo che lessi anni prima che si scoprisse che noi *non siamo diretti discendenti del “neanderthalensis”ma solo “lontani cugini”. Puo’ essere che in una “nicchia” come l’insulare Australia sia sopravissuto un gruppo di neanderthal e che “in quel caso” gli aborigeni siano un “mix” fra le due specie?
    Senza fare alcun razzismo..gli aborigeni australiani sono intelligentissimi e “sapiens sapiens”.
    I tratti somatici lo farebbero supporre. Ciao Bruce.

    Marghian

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  3. MARGHIAN ha detto:

    “i tratti somatici, *comunque, lo farebbero supporre”. Ciao.

    Marghian

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  4. bruce ha detto:

    Caro Marghian le perplessità di Bleff sulla scomparsa dell’uomo di Neanderthal sono anche mie. D’altra parte non c’è mai stata opinione concorde neanche tra gli scienziati.
    Non si sa neanche esattamente le sue origini. Si sa che l’uomo di Neanderthal era più robusto e forte dell’Homo Sapiens (che veniva dal caldo dell’Africa), ma anche intelligente e altamente specializzato. Si trattava inoltre della prima specie umana specificamente adattata ad un clima freddo. Ed ora ci vengono a dire che è stato scoperto dal suo Dna che l’uomo di Neanderthal è scomparso proprio per la sua debolezza al freddo. Mah!

    Inoltre si scopre che l’uomo di Neanderthal non apparteneva alla specie umana e non ne è stato progenitore, anzi è probabile che si trattasse di due specie distinte che hanno coabitato per un breve periodo le stesse regioni, probabilmente sono stati rivali, poi l’Homo Sapiens è sopravvissuto, il Neanderthal si è estinto.

    E’ evidente che le mie opinioni valgono ben poco, ma sono più propenso a ritenere che al contrario dell’uomo di Neanderthal più adatto ad una vita di autosufficienza in piccoli gruppi, l’Homo Sapiens manifestò capacità sociale più spiccata oltre alla capacità di insediamento. Molto probabilmente la pressione inarrestabile dell’Homo Sapiens spinse gli uomini di Neanderthal progressivamente ad occupare luoghi sempre più inospitali come le zone montuose e ridurli a sparuti gruppeti. Se non ricordo male questo è confermato da un sito scoperto presso Isernia, ma andrò a controllare per non dire cose errate.
    Sicuramente non si può dire che l’Homo Sapiens fu autore di un genocidio, né si può parlare di disastro naturale. L’uomo di Neanderthal “forse” perse semplicemente la competizione con una specie che aveva escogitato migliori strategie per la sopravvivenza.

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    • MARGHIAN ha detto:

      Ciao Bruce! Per fortuna che c’e l’opzione “comments i’ve made” nella “bacheca” di wp, se no, con il poco tempo che si ha…

      Nemmeno io sono propenso a credere che i neanderthal siano stati uccisi dal freddo, essendo adatti a quel clima, diversamente dagli uomini “di cro-magnon” giunti dopo.
      Credo si sia trattato invece di “competizioni”, non necessariamente sfociati in un genocidio (ti immagini, campi di concentramento delimitati da steccati di legno..) ma sicuramente degli scontri ci saranno stati. E poi..le malattie, portate dai sapiens e a cui i neanderthal non erano immunologicamente preparati a resistere. Io propendo per un insieme di con-cause.

      Mi piace e mi affascina l’idea di..”piu’ comparse dell’uomo” e forse non da “ramificazioni” del genere “homo” ma da “scimmie” diverse: “lucy” diciamo cosi’.. che genera una “comparsa dell’uomo”, e qualche decimillennio prima o dopo, un’altra “lucy” che ne genera un’altra e cosi’ via per tre, quattro volte.

      Questo intendo soprattutto come “piu’ comparse dell’uomo”. E chissa’ quanti “rami” poi non sono giunti fino a noi, o qualche osso che aspetta di essre scoperto con tanto di dna diverso da far dire ai paleontologi: “e questo..che e’?”.

      Tale prospettiva, poi, aprirebbe al pensiero che la comparsa dell’uomo non fosse cosi’ unica, e cosi’..ecco che la fantasia vola su altri pianeti, “dove una sorta di scimmia genera una sorta di uomo”, quasi a smentire il pensiero comune “se esistono esseri intelligenti lassu’ …sono diversi”. Mica detto! Ciao Bruce.

      Marghian

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      • MARGHIAN ha detto:

        CORRIGE 1) “piu’ comparse dell’uomo” e forse non da “ramificazioni” del genere “homo” ma..” “piu’ comparse dell’uomo” e forse non SOLO da “ramificazioni” del genere “homo” ma…”.

        CORRIGE 2) “Questo intendo soprattutto come “piu’ comparse dell’uomo”..”Questo intendo soprattutto PER…piu’ comparse dell’uomo”. Ciao.

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      • bruce ha detto:

        Perfetto Marghian! Vedo che anche tu in un certo senso condividi la mia convinzione, da sempre, (che non conta nulla scientificamente), delle “più comparse dell’uomo”.
        Esattamente come l’hai descritta te: da ramificazioni di scimmie diverse o … forse di qualcos’altro.
        Quasi quasi metto giù una idea così ci ragioniamo assieme.
        ciao e buona giornata da
        Bruce e Bleff

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  5. Alessandro ha detto:

    Visto che hanno scoperto traccie di dna neandertal in tutti i gruppi tranne che negli africani, è più probabile che l’uomo di neandertal non si sia estinto, ma che sia stato inglobato nella specie sapiens che era più numerosa e aveva un tasso riproduttivo assai più alto, quando questo succede la popolazione minore per numero scompare, ma parte dei suoi geni sopravvivono negli eredi, cioè in noi! I neandertal non sono scomparsi, tutti noi ne portiamo pezzi nei nostri geni!

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  6. MARGHIAN ha detto:

    Ottima idea bruce, io vorrei fare un post su questa cosa, ma…sto scrivendo con un portatile preso in prestito, il mio coso e’ guasto e mi vien malissimo scrivere…per una setttima credo che mi limitero’ a commentare. Ciao.
    Marghian

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