Un’orbita da ottantamila anni

eso1024b

C’è un esopianeta (pianeta extra solare),  GU Psc b,  che è lontano dalla sua stella madre qualcosa come duemila unità astronomiche, ovvero duemila volte la distanza tra la Terra e il Sole.

Cosa c’è di strano penserete?
Nettuno che è l’ultimo pianeta del sistema solare dista circa 30 unità astronomiche (UA) dal Sole (trenta volte la distanza tra la Terra e il Sole). Tanto per rendere l’idea.
Questo significa che l’esopianeta GU Psc b impiega 80.000 anni a compiere un giro completo attorno alla propria stella (GU Psc A). Una robetta da poco.

Vista la distanza, dovrebbe essere un pianeta freddo e inospitale.
Inospitale lo è sicuramente. L’analisi dello spettro della sua radiazione, ottenuto dall’Osservatorio Gemini North e confrontato con modelli teorici di evoluzione planetaria indica che la temperatura superficiale di GU Psc b è di circa 800 °C, mentre la massa del pianeta è compresa tra 9 e 13 masse gioviane.
Come è possibile?

La sua peculiarità è quella di far parte di un gruppo di stelle di recente formazione, tutte con meno di cento milioni di anni d’età. Poiché i pianeti attorno ad esse sono altrettanto giovani e perciò molto caldi e più brillanti, specie nell’infrarosso.

GuPscbMa cosa ci fa lì, e perché?

L’esopianeta GU Psc b appartiene ad una associazione stellare (Associazione di AB Doradus) formata da una trentina di stelle che possiedono lo stesso moto proprio, muovendosi cioè assieme nello spazio intragalattico.
Questo gruppo dista circa 65 anni luce dal nostro sistema solare ed è pertanto il gruppo stellare in movimento più vicino a noi fra tutti quelli conosciuti.
Specificatamente GU Psc b fa parte di un sistema stellare costituito da tre giovani stelle.
La componente principale, AB Doradus A, è una nana arancio-rossa.
La seconda componente, AB Doradus B, è a sua volta un sistema binario che orbita attorno alla componente principale ad una distanza media di 135 UA.

A questo punto qualcuno potrebbe domandarsi la rilevanza di queste scoperte.
La risposta è sempre la stessa: per domandarci se siamo soli nell’universo.
L’obiettivo degli astrofisici per gli anni a venire è quello di individuare pianeti simili a quello appena scoperto, ma più vicini alle loro stelle madri, magari nella zona abitabile.

(fonte: newsletter MediaInaf)

Informazioni su bruce

Ingegnere. Io sono responsabile di quello che dico, non di quello che capisci tu. (Massimo Troisi)
Questa voce è stata pubblicata in Astronomia, I misteri dell'universo, Ultime dallo spazio, Universo e contrassegnata con . Contrassegna il permalink.

10 risposte a Un’orbita da ottantamila anni

  1. Rebecca Antolini ha detto:

    Nel universo sono ancora cosi tante cose da scoprire, e io penso che noi sicuramente non siamo l’unici essere viventi in questo enorme spazio.. forse ci sono forme di vita più primitivi noi, o anche forme molto più evoluto.. insomma l’universo ha ancora tanto da racontarci per il futuro…

    sperò a te va tutto bene… tante carezze a Bleff… Pif

    "Mi piace"

  2. MARGHIAN ha detto:

    Ciao Bruce, ciao Rebecca. “Nell’ universo sono ancora cosi tante cose da scoprire, e io penso che noi sicuramente non siamo gli ’unici esseri viventi in questo enorme spazio”. Questo pensiero di Rebecca e’ pienamente condiviso da me. Forse su altri pianeti esistono esseri di vario genere, dai piu’ piccolo batteri-forse i piu’ comuni in tutto l’universo- agli organismi piu’ evoluti, come qui sulla Terra ci sono gli animali superiori e l’uomo. E mi piace pensare al genere umano come ad una specie che si trovi, nell’universo, ad un livello medio di evoluzione tecnologica e scientifica. Se la vita intelligente e’ un fenomeno comune nel cosmo, le specie evolute intelligenti si trovano a diversi stadi di sviluppo. Per esempio, “dall’eta’ della pietra ai computers- come noi oggi- ed oltre. Fin dove… non lo sappiamo.

    “Vita intelligente”, non e’ certo ^questo il caso, trattandosi di mondi “estremi” per distanza dalla stella madre (e quindi climi estremi) e per “eta’” (troppo giovani, data la necessita’ di tempi lunghissimi per l’evoluzione della vita, e molto di piu’ per la vita intelligente).
    80mila anni. Certo che nibiru impallidisce al confronto, con i soli 3600 anni di tempo per una rivoluzione intorno al Sole. Ciao.

    Marghian

    "Mi piace"

  3. bruce ha detto:

    Tutto vero caro marghian se pensiamo che tutte le galassie vecchie e nuove sono state partorite dalla stessa esplosione. Quindi la materia delle stelle e dei pianeti è la stessa pur aggregata diversamente.
    Ora ci sono due riflessioni da fare.

    La prima: la vita intelligente. L’universo ha 13,7 mld di anni, la Terra circa 4,5 mld, ma l’uomo è apparso solo 4 milioni di anni fa, l’uomo con intelligenza solo 15 mila anni fa, l’uomo tecnologino solo da 500 anni.
    Se consideriamo che la vita nell’universo non è nata immediatamente dopo il Big Bang ma presumibilmente in coincidenza con la vita sulla Terra o poco prima è molto, molto improbabile che ci siano in giro civilità “molto evolute” (anche se c’è da discutere sul grado di evoluzione) da aver avuto il tempo sufficiente per evolversi tecnologicamente.
    Che poi abbiano avuto anche la capacità di viaggirare nelle spazio, le probabilità sono davvero basse. Credo quindi che se ci sono civiltà nell’universo non devono essere molto superiori alla nostra, e forse tutte allo stato promordiale. D’altra parte nessun segnale è mai giunto fino a noi, cosa strana se siamo riusciti a captare segnali del big bang di 13,7 miliardi di ani fa.

    Seconda riflessione: Nessuna stella ha vita eterna, nessuna razza vive in eterno, quindi non sappiamo se nell’universo ci sono razze che hanno avuto il tempo di progredire tecnologicamente prima della loro estinzione o di evacuare il loro pianeta..
    Ciao

    "Mi piace"

  4. bruce ha detto:

    Ho cambiato il mio motto, credo che sia più pertinente:

    “Non è ciò che non sai che ti mette nei guai. È ciò di cui sei sicuro e che non è come credi”
    Mark Twain

    "Mi piace"

  5. MARGHIAN ha detto:

    Ciao Bruce. Anche io ti rispondo con un “tutto vero”. Sono considerazioni che faccio anche io.Quando ho scritto che forse noi siamo ad un livello medio, dall’eta’ della pietra ai computer- noi- ed oltre, non ho preso in considerazione un arco di tempo di miliardi di anni, ma di alcuni millenni. ’l’uomo tecnologino esiste solo da 500 anni”. Appunto, e se la vita intelligente e’ diffusa nel cosmo, anche essere avanti di “soli” cinquecento o mille anni potrebbe fare la differenza (ad esempio fra noi ed una civilta’ che avesse colonizzato tutto il suo sistema solare, a differenza di noi che abbiamo messo piede soltanto sulla Luna- ma entro qualche millennio potremmo aver gia’ costruito delle basi su altri pianeti e lune del sistema solare).

    Per la individuazione di segnali intelligenti, e’ vero, non si e’ ancora riusciti a rivevere nessun segnale che provi l’esistenza di forme avanzate di vita aliena. Margherita Hack e Carlo Rubbia fecero questa osservazione, che e’ propria anche degli esponenti “SETI”: “dovremmo trovare una finestra evolutiva che corrisponda pressappoco al nostri livello di civilta’ raggiunto”.

    Poi, riguardo alla tua citazione del pensiero di Mark Twain, proprio su questo nulla e’ certo, o quasi. Ciao.

    Marghian

    "Mi piace"

  6. bruce ha detto:

    Ciao marghian,
    credo che la citazione di Mark Twain volesse significare dell’altro. Ovvero: non è l’ignoranza di cui bisogna preoccuparsi ma la sicurezza di credere nelle cose “non vere”.

    Ok, ora provo a fare due conti, tanto per divertirmi.
    Mettiamo che la stella a noi più vicina, Alfa Cenauri che dista da noi “solo” 4,3 anni luce (una inerzia rispetto alle distanze di altre stelle al di fuori della via Lattea) ospiti un pianeta con una civiltà progredita pari alla nostra o giù di lì.
    Questo significa che occorrerebbero 4,3 anni luce per colonizzare la Terra alla velocità della luce.
    Sappiamo che non è possibile viaggiare a tale velocità.
    Più realisticamente, una astronave percorrerebbe le 276.000 unità astronomiche che ci separano viaggiando alla velocità di 3,6 unità astronomiche l’anno (velocità di Voyager 1, pari allo 0,02% della velocità della luce), in quasi 77 mila anni (ma puoi divertirti anche a cambiare la velocità in percentuale della velocità della luce).
    Cosa significa? Significa che, pur viaggiando a passo di lumaca, saremmo dovuti essere stati colonizzati già da tempo (con tutte le difficoltà di vivere in una astronave per decine di migliaia di generazioni). E’ questo che pensano gli ufologi, ma hanno fatto i conti con la loro ignoranza (citazione di Mark Twain) o con la loro fantasia, intatti ancora non siamo riusciti a captare i loro segnali, non ci sono pianeti abitabili nelle nostre immediate vicinanze, e, cosa ancora più grave, bisogna tenere conto del limite della velocità delle astronavi imposta dalla velocità della luce per viaggiare su distanze “cosmiche”.
    Ora c’è qualcuno che parla di astronavi a propulsione a curvatura. Beh, di questo sto preparando un post. Altra illusione.
    ciao

    "Mi piace"

  7. MARGHIAN ha detto:

    Ciao Bruce. Nelle immediate vicinanze certamente no, e le altre eventuali civilta’- mi riferisco a livello di tutto l’universo, non solo della galassia o del nostro settore…- saranno a livello “preindustriale” o pre tecnologico, dato il poco tempo trasscocso, specie dall’invenzione della radio per quanto riguarda “captare dei segnali”.
    Quanto hai scritto, “significa che, pur viaggiando a passo di lumaca, saremmo dovuti essere stati colonizzati già da tempo (con tutte le difficoltà di vivere in una astronave per decine di migliaia di generazioni)” mi ricorda un po’ quando si dice circa quel paradosso di Fermi, che avrebbe detto, appunto, che “anche una sola civilta’ intelligente, in alcune centinaia di milioni di anni, avrebbe colonizzato mezza galassia. Non e’ successo, percio’..se l’universo brulica di alieni, dove sono finiti tutti quanti?”. Pur se Fermi “si risponde da se'”: non potendosi superare la velocita’ della luce, ogni razza se ne sta sul proprio pianeta di origine, compresi noi. Non sarebbe (correggimi se sbaglio) un vero paradosso. E non e’ nemmeno possibile viaggiare “a curvatura”. Neppure io riesco ad immaginare un “motore” di astronave che produca l’energia di un buco nero- se basta poi..-. Comunque, aspetto il post. Ciao.

    Marghian

    "Mi piace"

    • bruce ha detto:

      ” …. Non e’ successo, percio’..se l’universo brulica di alieni, dove sono finiti tutti quanti? ”

      Bleff un giorno mentre discutevamo di questa cosa mi ha osservato: “Il problema non sta nel domandarci se esistono gli alieni: è domandarci dove stanno”.
      Ciao

      "Mi piace"

Il tuo commento