La Via Lattea è una galassia strana.

Milky_Way.jpg

E’ il titolo di un vecchio articolo delle Scienze del 2011 che ha risuscitato il mio interesse.
Voi cosa sapete della nostra galassia?
Ok, ho capito, sapete che la Via lattea è la galassia a cui appartiene il nostro sistema solare, che si trova pressappoco sul bordo di una spirale centrale e che al suo centro forse c’è un buco nero.

Traquilli, ora non voglio imitate Wikipedia, ma mi piace spizzicare qua e là qualche informazione poco nota.

Gruppo Locale.
Per esempio, La Via Lattea appartiene ad un ammasso di almeno 70 piccole (nane) e medie galassie, il cosiddetto Gruppo Locale, che ha due grandi galassie a spirale:  Andromeda e la Via Lattea per l’appunto. Il suo centro di massa si trova in un punto compreso fra queste due galassie. Gli scienziati dicono che esse entreranno in collisione nei prossimi 5 miliardi di anni. Il diametro del GL è stimato in circa 10 milioni di anni luce.
Ora se pensiamo che nell’universo possono esserci tra i 100 e 200 miliardi di galassie, abbiamo una idea di quanto  sia piccola e dispersa nell’universo la nostra Via Lattea.

Le Nubi di Magellano.

Via Lattea01
Altra stranezza. Di tutte le galassie note solamente il quattro per cento delle galassie simili alla Via Lattea è accompagnato da galassie satelliti come le due Nubi di Magellano.
Queste due piccole galassie irregolari orbitano a grande distanza attorno alla Via Lattea, come satelliti, ma ad essa collegata da un filamento di materia.
La Grande Nube di Magellano dista 160.000 anni luce dalla Terra. La Piccola Nube di Magellano, a 200.000 anni luce dalla Terra, orbita attorno alla Grande Nube di Magellano. La loro danza ha fatto fluire il gas in un fiume lungo più di mezzo milione di anni luce. La maggior parte di questa “Corrente di Magellano” si estende ben oltre la Grande Nube di Magellano.

Buco nero sì, buco nero no.
Il centro della Via Lattea è molto difficile da vedere a causa delle nubi di gas e polveri che lo nascondono.
Si pensa che il suo centro abbia un diametro compreso fra 70 000 e 150 000 anni luce. Al suo interno si nasconderebbe un oggetto di massa molto elevata, che si ritiene essere la causa della forte emissione radio da parte della sorgente nota come Sagittarius A; molti indizi inducono a pensare che si tratti di un buco nero supermassiccio, denominato Sgr A*.

E’ recente la scoperta di una regione interna della Via Lattea con una un’ampia regione di 8000 anni luce di diametro in cui per centinaia di milioni di anni non sono nate nuove stelle. La scoperta indica che c’è ancora molto da sapere sulla struttura della nostra galassia e del suo centro.

Materia mancante.
Le misurazioni della radiazione cosmica di fondo, il bagliore residuo del big bang, indicano che solo un sesto di tutta la materia nell’universo è ordinaria, o barionica, e contiene protoni e neutroni (“barioni”), proprio come le stelle, i pianeti e le persone.
Le galassie giganti come la Via Lattea e Andromeda sono costituite, oltre alla materia ordinaria, principalmente dall’esotica materia oscura. Ma anche la materia ordinaria della nostra galassia rappresenta un enigma perché la maggior parte di essa non si trova ed è ancora sconosciuta agli scienziati.

Le stelle più antiche della Via Lattea.
La scoperta di alcune stelle più antiche della Via lattea, forniscono importanti indizi sull’universo primordiale, sul ciclo di vita della prima generazione di stelle e su quanto sia cambiato l’universo nel corso degli ultimi 13,7 miliardi di anni.

Subito dopo il big bang, l’universo era interamente composto solo da idrogeno, elio e piccole quantità di litio. Tutti gli altri elementi sono stati lentamente prodotti dalla fucina nucleare delle stelle o addirittura, per quanto riguarda quelli di massa atomica superiore a quella del ferro, dalle esplosioni di supernova.
Per individuare le stelle molto antiche gli astronomi hanno quindi cercato stelle molto ricche di idrogeno ed estremamente povere di elementi pesanti.
Dato che gli effetti gravitazionali sono più intensi al centro della galassia, è lì che dovevano essersi formate le prime stelle.
L’età della stella più antica conosciuta nella Galassia, HD 140283, con una stima di circa 13,6 miliardi di anni, ha una datazione non molto diversa da quella dell’Universo stesso.

Forma e dimensioni.
galactic-distanceLa Via Lattea ha la forma di un grande mulinello, tecnicamente è una galassia spirale, che esegue una rotazione completa ogni 200 milioni di anni. Contiene almeno 100 miliardi di stelle, oltre a grandi quantità di polveri e gas ed è così grande che la luce impiega 100.000 anni luce per attraversarla da un capo all’altro.
Il nostro sistema solare si trova a circa 26.000 anni luce dal suo centro.

Vita nella Via Lattea.
Non potevo finire questo articolo ponendomi la domanda se la Via Lattea ospita altre forme di vita.
La Via Lattea è costellata di stelle di massa analoga a quella del Sole. Una su 5 di queste stelle potrebbe avere un pianeta simile alla Terra in orbita intorno a sé nella cosiddetta “zona abitabile”: una distanza, cioè, tale da consentire la presenza di acqua allo stato liquido sulla superficie del pianeta, quindi adatte alla formazione della vita.

Tuttavia tra le centinaia di esopianeti scoperti finora, la maggior parte sono giganti gassosi o troppo vicini alla loro stella per ospitare la vita. I piccoli pianeti rocciosi simili alla Terra sono più difficili da individuare.
Erik Petigura, principale autore dello studio, ha utilizzato un software appositamente creato che ha utilizzato i dati raccolti da Kepler per ipotizzare la probabilità di trovare pianeti simili alla Terra nell’intera nostra galassia.
Secondo le stime di Petigura nella nostra galassia, la Via Lattea, ci sarebbero circa 40 miliardi di stelle simili al Sole. Nei loro ipotetici sistemi planetari ci sarebbero 8,8 miliardi di pianeti simili alla Terra e posizionati nella zona abitabile.

Monitorando, poi,  in particolare la variazione di luminosità di 42 mila stelle simili al Sole, sono stati individuati 603 pianeti orbitanti intorno ad esse. Tra questi, 10 risiedono nella cosiddetta “zona abitabile” e hanno dimensioni simili, o al massimo doppie, rispetto alla Terra.
In pratica, quasi una su 5 delle stelle simili al Sole, ospita un pianeta analogo alla Terra nella zona abitabile.
Il prossimo passo sarà cercare esopianeti “terrestri” tra le stelle più vicine a noi: il meno distante, secondo gli scienziati, potrebbe trovarsi ad appena 12 anni luce da noi.

Conclusione.
Per rispondere alla domanda se c’è vita nella Via Lattea bisogna porsi un’altra domanda. Cosa si intende per vita? Le probababilità di trovare la vita sotto forma di elementi organici è molto probabile, se per vita intendiamo esseri intelligenti come noi, allora la domanda resta un mistero.
Per ora.


 

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Informazioni su bruce

Ingegnere. Io sono responsabile di quello che dico, non di quello che capisci tu. (Massimo Troisi)
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24 risposte a La Via Lattea è una galassia strana.

  1. gabriarte ha detto:

    in fondo la vita di un uomo sulla terra anche se si è allungata ( non per tutti) è sempre breve l’intelligenza secondo me meriterebbe più tempo forse la terra è solo un passaggio per un’ altro pianeta pronto a ospitare. Non mi rimane che fantasticare visto che non avrò mai certezze. ciao grazie per l’interessante post una carezza a blef

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  2. bruce ha detto:

    “…. Non mi rimane che fantasticare…”
    Allora fantastichiamo un po’, così tanto per parlare. C’è chi dice che le nostre anime, dopo la dipartita dal loro corpo, svolazzano per aria in attesa che succeda qualcosa di promesso. Quindi se ciò vale anche per tutte le anime di tutti i pianeti abitabili nell’universo, lì nello spazio ci deve essere un gran affollamento di anime che aspettano la fine dell’universo, la cosiddetta materia oscura mancante che gli scienziati si stanno affannando a cercare e non la trovano proprio perchè invisibile. 🙂
    Carezza fatta, ciao.

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  3. gabriarte ha detto:

    tutto bene da voi?

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  4. marzia ha detto:

    mi rammarica solo che non vivrò sicuramente abbastanza per vedere il giorno in cui si appurerà l’esistenza della vita extraterrestre in qualsiasi forma essa sia…

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    • MARGHIAN ha detto:

      Ciao, marzia. “In qualunque forma essa sia”. Coraggio, fra non molti anni l’uomo arrivera’ su Marte e – solo allora- si scoprirà magari la vita in forma elementare. Per forme di vita complessa ed intelligente, beh..noi in Sardegna abbiamo una frase tipica: “gei no ad’ essi in vida nosta Signoris, no..”- “eh, non sara’ durante la nostra vita, Signore, no…”. Ciao.

      Marghian

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  5. MARGHIAN ha detto:

    Ciao Bruce. Volevo chiederti se la situazione, sicuramente grave, non ti avesse coinvolto. Leggo con piacere che “Tutto bene per fortuna, ma la scossa è stata tanto forte …”. Sicuramente sono stati momenti brutti, terribili per chi ne e’ pienamente coinvolto con danni e vittime.
    Pure io mi sono salvato dai danni della alluvione, ma penso che forse il terremoto e’ peggio- per il forte impatto su chi, pur restando incolume, vive questa brutta esperienza. Ciao.

    Sulla vita intelligente, io sono possibilista. Proprio non avendo vincoli religiosi (non pensando cioe’ alla volontà di un creatore che abbia “scelto la Terra” per generare solo noi) si puo’ pensare che sia poco probabile che la vita intelligente si sia generata soltanto qui, su questo pianeta, con l’uomo. Ora, se pure la vita sui pianeti è rara- e lo e’, sembra..-, resta comunque elevata la possibilità che, sull’un per cento di mondi contenenti vita, su un certo numero di mondi ci sia qualche specie intelligente. Certo, sono tanti i possibili “incidenti di percorso” che possono accadere a delle specie in evoluzione (come dice anche Zichichi, una catena di eventi, se ne salta qualcuno….) ma se il miracolo -nel senso laico di un evento formidabile- si e’ verificato sulla Terra, nulla vieta che possa verificarsi altrove, in una lotteria di miliardi di pianeti. Certo ci va la prova provante, e chissà se faremo a tempo a vederla (la vita di un uomo e’ breve, e su scala cosmica e’ breve anche la vita del genere umano), e ci si limita al “puo’ essere”. Ma e’ ragionevole pensarlo.

    Marghian

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    • MARGHIAN ha detto:

      “tra le centinaia di esopianeti scoperti finora, la maggior parte sono giganti gassosi o troppo vicini alla loro stella per ospitare la vita”. Infatti, pero’ “I piccoli pianeti rocciosi simili alla Terra sono più difficili da individuare”. E’ a questi pianeti che penso, chissà quanti ce ne saranno…

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  6. bruce ha detto:

    Ciao marghian, finito di tinteggiare casa?
    Qui lo sciame sismico non finisce mai. Più che sciame sismico si deve parlare di un unico terremoto prolungato.

    Per quanto riguarda la vita intelligente, perché in fin dei conti è questa che cerchiamo, mi piace fare alcune considerazioni.
    Intanto escluderei tutte le galassie al di fuori della Via Lattea. Lì i nostri telescopi non ci arriveranno mai.
    Ma bastano i telescopi a cercare forme di vita?
    Io credo di no. I telescopi servono solo ad individuare nuovi esopianeti nella fascia abitabile. Né servono le sonde che impiegherebbero migliaia di anni luce per raggiungere un eventuale pianeta d’interesse.
    Allora?
    L’unica strada, a mio avviso, sono i segnali elettromagnetici, l’unico mezzo per scoprire se ci sono altri esseri intelligenti.
    E qui va fatta un’altra osservazione.
    Se l’universo è fatto della nostra stessa materia, è da ritenere che la vita si sia sviluppata come sulla Terra e di conseguenza anche con esseri intelligenti. E’ anche plausibile che abbiamo sviluppato la nostra fisica in quanto le costanti universali sono uguali dappertutto.
    Ora sappiamo che le stelle più antiche hanno l’età stessa dell’universo, quindi c’è stato tutto il tempo per sviluppare una civiltà evoluta con conoscenze e tecnologia a noi ancora sconosciute e animate dalla nostra stessa curiosità di vedere se nella Via Lattea c’è altra vita. Sicuramente avranno individuato il nostro pianeta, allora la domanda è perché non si sono messi in contatto con noi?
    La risposta sta nella distanza. I loro segnali dovrebbero impiegare circa 26000 anni luce per arrivare fino a noi. Due sono le possibilità. Questi segnali sono arrivati sulla terra milioni di anni fa quando l’uomo non aveva ancora fatto la comparsa sulla Terra o non sono mai partiti.
    Altra domanda. Perché non li riceviamo oggigiorno? Forse la risposta sta nel fatto che queste civiltà si siano estinte. Una stella media simile al nostro sole ha una vita media di circa 10 miliardi di anni. Oppure si sono estinti per cause naturali come i dinosauri (sappiamo infatti che la vita di una specie ha una propria durata) o guerre oppure altre cause.

    Quindi non ci rimane che cercare segnali nelle stelle più vicine a noi.
    Dal momento che non abbiamo captato nessun segnale di presenza di vita intelligente c’è da ritenere che se c’è vita intelligente questa ha una conoscenza scientifica inferiore alla nostra o i loro segnali stanno ancora viaggiando nello spazio.
    Non ci resta che aspettare, e nel frattempo mandare anche noi segnali nello spazio nella attesa di ricevere la risposta prima che ci estinguiamo noi stessi.
    Ciao

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    • MARGHIAN ha detto:

      Si’, casa tinteggiata, e messo tutto (quasi..) in ordine. Ho letto proprio un attimo fa che oggi, per via di un’altra scossa, e’ crollata una scuola.
      “perché in fin dei conti è questa che cerchiamo” (la vita intelligente); in effetti, anche la scoperta di Proxima b e’ importante in riguardo alla vita (seppure per giusta prudenza si pensa a vita elementare…). Chiaramente, fare scoperte in tal senso in altre galassie diventa difficile, ci conviene giocare in casa. Per quanto riguarda la ricerca di vita con i segnali elettromagnetici, e’ vero (mandare delle sonde e’ impossibile date le distanze) anche se, come hanno detto anche la Hack e Rubbia, si può lavorare solo su una ristrettissima “finestra”, ossia civiltà al nostro livello (se ad esempio noi ci fossimo estinti nel medioevo, nulla arriverebbe ad alieni che ci cercassero…) e che sarebbe molto difficile. Però e’ vero, e’ l’unico sistema.
      “Se l’universo è fatto della nostra stessa materia, è da ritenere che la vita si sia sviluppata come sulla Terra e di conseguenza anche con esseri intelligenti. E’ anche plausibile che abbiamo sviluppato la nostra fisica in quanto le costanti universali sono uguali dappertutto”. E’ ciò che penso anche io, la vita intelligente su altri pianeti e’ possibile se, con le leggi della fisica, anche quelle dell’evoluzione e della biologia sono universali e ciò può anche essere.
      “..allora la domanda è perché non si sono messi in contatto con noi?”. “Paradosso di Fermi”. Ci penso spesso, ma penso anche che essendo enormi le distanze, magari non può esserci un contatto, se non con le onde elettromagnetiche..
      “Questi segnali sono arrivati sulla terra milioni di anni fa quando l’uomo non aveva ancora fatto la comparsa sulla Terra o..”. E torniamo a quella “finestra” secondo Rubbia.
      Vero, “non abbiamo captato nessun segnale di presenza di vita intelligente c’è da ritenere che se c’è vita intelligente questa ha una conoscenza scientifica inferiore alla nostra o i loro segnali stanno ancora viaggiando nello spazio”. Speriamo davvero di esserci quando arriveranno, se.. arriveranno. Ciao.

      Marghian

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      • bruce ha detto:

        ” …. Ho letto proprio un attimo fa che oggi, per via di un’altra scossa, e’ crollata una scuola ….”
        Ed era una scuola costruita secondo i criteri anti-sismici. Sulla carta (progetto), ma poi ……
        Vergognoso.

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  7. bruce ha detto:

    Dopo le voci circolate nei giorni scorsi, finalmente è arrivato l’annuncio ufficiale: Proxima Centauri, la stella più vicina alla Terra, ha un pianeta roccioso potenzialmente abitabile.
    La notizia è stata pubblicata il 25 agosto sulla rivista Nature ed è il frutto della campagna osservativa Pale Red Dot che ha visto l’importante coinvolgimento dell’ESO (European Southern Observatory).
    Il pianeta è stato chiamato Proxima b, ha una massa stimata simile a quella terrestre e orbita in circa 11 giorni attorno alla sua stella.

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  8. bruce ha detto:

    E’ la notizia che aspettavamo?
    Un radiofaro distante 95 anni luce e puntato su di noi. Potrebbe essere questa la fonte del misterioso segnale arrivato dallo spazio e captato dai russi. Un segnale la cui straordinarietà e intensità non possono che far pensare a una civiltà aliena. Il messaggio proviene da una stella che si trova nella costellazione di Ercole e ha un’età più anziana del nostro sole, circa 6,3 miliardi di anni.
    Gli esperti ipotizzano un radiofaro isotropico che potrebbe essere stato trasmesso da una civiltà in grado di raccogliere e sfruttare tutta l’energia di un pianeta.

    E’ la scoperta della esistenza di civiltà più evolute della nostra? Stiamo calmi.
    E’ indispensabile un monitoraggio permanente della stella prima di trarre conclusioni.

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    • Davide De Marchi ha detto:

      Stiamo calmi, non si tratta di un segnale alieno…

      https://www.sao.ru/Doc-en/SciNews/2016/Sotnikova/

      Saluti e grazie per l’interessantissimo blog!
      Keep up the good work!

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      • bruce ha detto:

        La notizia è stata smentita dalla stessa fonte russa. Niente alieni, il segnale era terrestre. Fine della storia. Per ora gli extrattestri esistono solo negli avvistamenti e rapimenti.

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        • MARGHIAN ha detto:

          “Peccato”, ma non mi illudevo. Con le spiegazioni alternative che ci possono essere (anche se il segnale fosse dallo spazio lontano. L’ipotesi piu’ semplice e’ quella piu’ probabilmente vera (il “rasoio di Occam”), e che un segnale sia da civiltà aliene e’ l’ipotesi piu’ complessa, e percio’ sarebbe la meno probabile. Ma possiamo continuare a sperare- per le prossime volte..-, poco probabile non significa impossibile. Ciao.

          Marghian

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  9. MARGHIAN ha detto:

    Ciao Bruce, trovo adesso il tempo di guardare i commenti sui nostri blog.
    Circa l’argomento cui fai riferimento, la scoperta del “radiofaro” sono d’accordo con te, prudenza,
    Ora io non sono un astrofisico, ma un cultore a livello base di queste cose ma e’ intuitivo che le cause di u fenomeno sono spesso più’ di una e, specie su una ipotesi cosi’ forte, bisogna davvero andarci cauti. E’ affascinante comunque, di per se’ stessa, questa cosa di radiazioni che ci arrivano da molti anni luce.
    Certo, sarà bello quando ci arriverà’ un segnale inequivocabile di civiltà aliena come nel film “Contact” o in “A come Andromeda”. Bello pero’, per allora. Ciao.

    Marghian

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