Le cause che tengono l’umanità appesa ad un filo – 3) Parte terza: collasso del sistema economico – armi nanotecnologiche – intelligenza artificiale

linea03collasso-economicoCollasso del sistema economico

Collasso economicoE’  possibile che un collasso del sistema economico possa portare un cambio radicale alla nostra esistenza, al modo di vivere, alla civiltà?
Gli esperti dicono che è possibile.

Quando la maggior parte della gente immagina la terza guerra mondiale, si raffigura bombe nucleari e funghi atomici; tuttavia, la terza guerra mondiale potrebbe evolvere in modo molto diverso dalle nostre rappresentazioni cinematografiche.

Il termine di un collasso economico o sociale su scala globale è stato usato per descrivere una ampia diversità di condizioni sociali.
Gli autori della ricerca dicono che spesso il crollo della economica è accompagnato dal caos sociale, disordini civili e talvolta una ripartizione della legge e dell’ordine sociale.
Il crollo sociale di solito si riferisce alla caduta o disgregazione delle società umane, spesso accompagnato dalla caduta del loro vitale supporto dei sistemi.

Come definire il mondo economico?
Nella moderna società occidentale, il mondo economico è la rete di interdipendenze ed interconnessioni tra operatori o soggetti economici collegati tra loro che svolgono le attività di produzione, consumo, scambio, lavoro, risparmio e investimento per soddisfare i bisogni individuali e collettivi.
L’obiettivo è realizzare il massimo profitto, ottimizzando l’uso delle risorse, evitando sprechi e aumentando la produttività individuale nonché attraverso la diminuzione del costo del lavoro.

Tale intricata interconnessione di sistemi sono soggetti a improvvisi guasti a livello di sistema causati dalla struttura della rete anche se ogni componente della rete è affidabile.
Questo dà luogo ad un rischio del sistemica.

Cosa significa?
Quando parti che possono funzionare bene individualmente sono collegati ad un sistema autoalimentato si corre il rischio comune che il guasto si diffonda da una parte all’altra. Questo potrebbe potenzialmente coinvolgere l’intero sistema e eventualmente la fuoriuscita verso sistemi esterni correlati.
Praticamente uno sciame di piccole crisi esponenzialmente crescenti che infine si fondono per creare un’unica calamità.

Tali effetti sono stati osservati in ecologia, finanza e delle infrastrutture critiche, e nelle reti elettriche. La possibilità di crollo diventa più acuto quando più reti indipendenti dipendono l’uno dall’altro.

Nella storia degli Stati Uniti, il 29 Ottobre 1929 è ricordato come il giorno che identifica pienamente la più grave delle crisi economiche della storia del mondo industrializzato.
Cosa successe?
Già dagli anni precedenti centinaia di migliaia di americani iniziarono a investire pesantemente nel mercato azionario col miraggio dell’arricchimento facile, e un numero significativo di loro prese persino dei prestiti per comprare più azioni. I broker prestavano abitualmente ai piccoli investitori più dei due terzi del valore delle azioni che compravano. Vi erano oltre 8,5 miliardi di dollari in prestiti e mutui, più dell’intero valore della moneta circolante negli Stati Uniti

Quando la borsa crollò, la depressione ebbe effetti recessivi devastanti sia nei paesi industrializzati sia in quelli esportatori di materie prime con un calo generalizzato della domanda e della produzione. Il commercio internazionale diminuì considerevolmente e con esso i redditi dei lavoratori, il reddito fiscale, i prezzi e i profitti. La situazione era poi aggravata dalla stretta interconnessione che legava il settore industriale a quello bancario.

Il settore edilizio subì un brusco arresto in molti paesi. Le aree agricole e rurali soffrirono considerevolmente in conseguenza di un crollo dei prezzi fra il 40 e il 60%. Le zone minerarie e forestali furono tra le più colpite a causa della forte diminuzione della domanda.

La grande crisi si propagò rapidamente fuori dagli USA inizialmente verso tutti quei paesi che avevano stretti rapporti finanziari con gli Stati Uniti. Le maggiori città di tutto il mondo furono duramente colpite.
Solo negli USA ci furono 12 milioni di disoccupati, 6 milioni in Germania, 3 nel Regno Unito.

E’ facile dedurre che le attuali interconnessioni dei sistemi tra le borse mondiali favorisce una più rapida crisi e il collasso generalizzato del sistema economico.

Accanto a ciò la Nasa lancia un ben più preoccupante allarme non dovuto ai sistemi bensì dovuti alla stessa economia.
Il crollo della civiltà umana sarà «difficile da evitare» per la disuguaglianza sociale e la distribuzione del reddito.
Gli scenari possono essere diversi ma, a causa della mancanza di altruismo e lungimiranza delle sue élite, nei prossimi decenni l’umanità sembra votata al declino e forse al disastro.
L’ingordigia dei ricchi darà come risultato «una fame tra i comuni mortali che potrebbe finire per causare il crollo della società».

Questi fattori possono portare al collasso quando convergono per produrre due funzioni sociali fondamentali:
– il restringersi delle risorse
– la stratificazione economica della società in élite [ricchi] e masse (o “gente comune”) [poveri].

Sono questi i fenomeni sociali che hanno svolto un ruolo centrale nel processo del crollo di tutte le civiltà e gli imperi umani «degli ultimi 5000 anni».

Fattori di rischio
-L’uso di numerosi falsi paradigmi per confondere le masse e dividerle in lotte assurde per cause finte e senza significato.
-L’uso di benevolenza ingannevole da parte dell’elite finanziaria, che interviene da “mediatrice” globale per salvare il pubblico da se stesso.

Il risultato finale sarebbe un nuovo tipo di “guerra mondiale”.

Prospettive?
Tutti alla Maldive?

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nanotecnologieArmi nanotecnologiche

Nano tecnologieNon sono vera finzione le rappresentazioni cinematografiche.

Le nanoparticelle sono state presentate dall’industria come il meraviglioso ingrediente di nuovi prodotti per l’igiene personale, il confezionamento degli alimenti, le procedure mediche, gli articoli farmaceutici, gli pneumatici e i pezzi di automobile. Droni nonotecnologici.

Secondo il Progetto USA sulle Nanotecnologie Emergenti (PEN) l’offerta della produzione nanotecnologica raggiunge il 60% dei prodotti conosciuti.
Finora i nanomateriali sono stati così poco compresi che gli scienziati non sono in grado di predire come si comporteranno e di testare la loro sicurezza. Più di 1.000 articoli di consumo manifatturati con nanoparticelle, che possono essere fino a 100 volte più piccole di un virus, sono già sul mercato.

Ma cosa si intende per nanotecnologia.
Il termine “nanotecnologia” indica genericamente la manipolazione della materia a livello atomico e molecolare e, in particolare, si riferisce a lunghezze dell’ordine di pochi passi reticolari.
Per tale motivo le nanotecnologie coinvolgono molteplici indirizzi di ricerca, tra cui: biologia molecolare, chimica, scienza dei materiali, fisica (sia applicata che di base), ingegneria meccanica, ingegneria chimica ed elettronica, bioingegneria.

Siccome la nanotecnologia è un settore emergente e la maggior parte delle sue applicazioni sono ancora di carattere speculativo, si discute molto sugli effetti positivi e negativi che essa potrebbe avere.
Si potrebbero creare nuovi prodotti intelligenti o materiali estremamente resilienti che consentirebbe a molti differenti gruppi o anche a singoli individui la fabbricazione di una vasta gamma di cose. Questo potrebbe portare alla facile costruzione di grandi arsenali di armi convenzionali o di più nuove, rese nuove dalla precisa fabbricazione automatizzata.

Le nanotecnologie presentano quindi dei grossi rischi: potrebbero permettere di costruire armi convenzionali più distruttive ad un costo ridotto e armi di distruzione di massa che si auto-replicano (come fanno i virus e le cellule cancerose quando attaccano il corpo umano).

Un’altra possibile applicazione delle nanotecnologie è la utility fog, nella quale una nuvola di microscopici robot connessi (più semplici degli assemblatori) cambierebbe la propria forma e le sue proprietà per formare oggetti o strumenti macroscopici diversi, rispondendo a comandi inviati da un software. Invece di modificare le attuali pratiche di consumare beni materiali in forme differenti, la utility fog sostituirebbe semplicemente la maggior parte degli oggetti fisici.

L’uso improprio di nanotecnologia nel campo medico è un altro sconfinato scenario di forte rischio.

Fattori di rischio
– La tempistica dello sviluppo delle nanotecnologie.
– Quali aspetti della ricerca nanotech farà progressi e in quale ordine.
– Anche piccoli gruppi industriali possono produrre e assemblare rapidamente armi nanotecnologiche.
– Gli strumenti nanotecnologici o le armi nanotecnologiche potrebbero essere costruiti per essere tenuti fuori il controllo umano.

Prospettiva
Solo i G.I. Joe ci potrebbero salvare.

linea03terminator-5-and-6Intelligenza artificiale

Intelligenza artificialeSarà la nuova frontiera del futuro oppure è già una minaccia per l’uomo? Dell’intelligenza artificiale c’è da fidarsi?

Persone brillanti della scienza come Stephen Hawking e della imprenditoria come Bill Gates hanno suggerito che l’intelligenza artificiale (IA) è qualcosa a cui guardare con attenzione, per evitare che si sviluppi fino a rappresentare una minaccia esistenziale.

IA, l’intelligenza artificiale, è l’abilità di un computer di svolgere funzioni e ragionamenti tipici della mente umana.
IA è l’intelligenza esibita da macchine o software, e la branca dell’informatica che sviluppa macchine e software con livello di intelligenza umana.

Il campo è spesso definito come lo studio e progettazione di sistemi che percepiscono il loro ambiente e agiscono per massimizzare le loro possibilità di successo.

Computer che giocano a scacchi superando l’abilità umana, macchine che superano il cosiddetto test di Turing (condizione che la macchina dovrebbe superare per essere considerata intelligente), esitono già.
Possono essere già considerate provviste di intelligenza artificiale?

Ma la vera domanda sull’intelligenza artificiale è fondamentalmente un’altra: “I computer possono pensare?” Con quali conseguenze?

Per dare una risposta alle domande parto da una considerazione. O per meglio dire parto da un dato di fatto.
La mente umana sviluppa l’intelligenza giorno dopo giorno fin dalla nostra nascita raccogliendo informazioni dal mondo esterno, immagazzinandole nella nostra mente per poi elaborarle interconnettendole tra loro per prendere decisioni.

Allo stato attuale i computer o le macchine computerizzate sono provviste di software e ovviamente di un proprio data base. Insomma eseguono precisi programmi e niente di più.
Cosa manca loro per farli ragionare?

Fondamentalmente mancano due cose, un database contenente tutte le informazioni che possiede la mente umana e la capacità di interconnetterle tra loro.
Ora, se una macchina è in grado di connettersi con il web è facile immaginare che è in grado di assimilare tutte le nostre conoscenze quando e come vuole.

Resta da definire come dare la capacità alle macchine di elaborare queste informazioni connettendole tra loro per rispondere a precise domande. Ovvero di ragionare.
Sono in elaborazione “algoritmi” che simulano il ragionamento umano. Se ciò sarà realizzato i giochi sono fatti. Potremo avere macchine che accendono il forno e cucinano, spazzano, fanno il bucato, riconoscono la nostra voce, i volti, le persone. Possono darci consigli ed informazioni, all’occorennza essere medici, ingegneri.
Molto bene. Allora qual è il rischio?

Le macchine non hanno una morale.
Si potrebbe pensare di introdurre un codice di moralità fornito da una specie di decalogo, ma nulla potrebbe vietare loro di sviluppare una loro morale per evitare che l’uomo li possa “spegnere”.  In tal caso l’uomo sarebbe visto come un pericolo, una minaccia, ovvero un nemico da combattere e saranno spinti a creare un mondo senza esseri umani.

Da qui è facile immaginare che le conseguenze delle rappresentazioni cinematografiche non sono delle semplici finzioni.
Una volta che le macchine conoscono il modo in cui gli umani comunicano o trovano le informazioni per la sopravvivenza: per come sono organizzati i nostri rifornimenti alimentari, come i farmacisti ordinano i farmaci, come sono programmati i nostri aerei, treni, camion e navi da carico, come funzionano i nostri sistemi finanziari, una intelligenza artificiale forte emergente potrebbe devastare il mondo intero in modo simile a un bambino che mette in disordine la propria cameretta giochi.

Fattori di rischio
– Le previsioni di affidabilità di IA.
– Se ci sarà una singola IA o una moltitudine di IA
– La capacità umana di controllare una intelligenza artificiale estremamente sviluppata.

Prospettive
Una Sarah Connors che partorisca un figlio consapevole del fatto che in futuro avrà il ruolo di leader della resistenza umana.

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Ingegnere. Io sono responsabile di quello che dico, non di quello che capisci tu. (Massimo Troisi)
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21 risposte a Le cause che tengono l’umanità appesa ad un filo – 3) Parte terza: collasso del sistema economico – armi nanotecnologiche – intelligenza artificiale

  1. gabriarte ha detto:

    praticamente hai raccontato il grosso buco nero che inghiotte la stella ed è la stessa stella che produce il suo buco nero un vortice di cui non riesce più a liberarsi- Una curiosità!! Ma Bleff rincorre la sua coda ? io credo di no è troppo intelligente per farlo. Speriamo che l’intelligenza umana prenda il sopravvento sull’intelligenza artificiale in modo che la terra non venga inghiottita dal suo buco nero Ciao Bruge buona serata e buon fine settimana

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    • bruce ha detto:

      Ciao gabri, bentornata.
      Bleff non ha mai rincorso la sua coda, non dimenticare che è un fisico con un fisico … bestiale 🙂 A quasi 12 anni è diventato ancora più saggio, non assale più gli altri cani, li terrorizza solo con lo sguardo 🙂
      Tornando al post, io credo che ci sono veramente seri pericoli e tutti dovuti alla ingordigia, la imperiza e la capacità di sottovalutare i problemi. Ma è altrettanto vero che abbiamo infinite risorse per correre ai ripari. Se facciamo in tempo.
      Un caro saluto.

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  2. Rebecca Antolini ha detto:

    Ciao caro Silvano, passo per salutarti in questo periodo ho problemi di vista nonostante che indosso gli occchiali.. (a causa della diabete) nulla di grave ma ci vuole tempo che tutto torna alla normalità.. ci vuole tanta pazienza 😀 …spero tu e la tua famiglia state tutti bene ti abbraccio e tante carezze a Bleff … Pif 😉

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    • bruce ha detto:

      Ciao Rebecca, sto seguendo passo passo l’evoluzione del tuo stato di salute. Per quanto riguarda la vista, il problema passerà una volta che i valori rientrano nella normalità. Ma è altrettanto chiaro che il perdurare di valori alti sono a rischio. Quindi segui “religiosamente” i consigli dei medici, ma quelli bravi e non i medici vegani 🙂
      Qui tutto bene, abbiamo fatto il battesimo di mio nipote e Bleff è sempre in grandissima forma. Carezze fatte!.
      Un saluto e non ti trascurare.

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      • Rebecca Antolini ha detto:

        L’evoluzione ha fatto passi giganti 😀 sono come prima faccio le mia passeggiate con Tatanka le mie cose casalinghe, le mie cose nel giardino.. ma ci vuole tempo con sta benedetta glicemia anche se ora mi faccio anche le punture di insulina le cose vanno lento… e mi rompe tanto il problema dei occhi.. sarei anche disposto farmi altri occhiali… ma il dottore dice sono soldi buttati.. a me manca la pazienza e una virtù assente nel mio corpo 😀 … insomma tutto il resto va alla grande ho anche la glicemia quasi regolare… sono ancora vegana ma una volta a settiman mangiamo il pesce a vapore 😀 sono seguito da due medici che si prendano cura di me… ti abbraccio allora sei nonno auguri ❤

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        • bruce ha detto:

          Cara Rebecca mi fa immensamente piacere che piano piano le cose stanno andando per il meglio.
          Come ti avranno spiegato per bene i medici, l’iperglicemia alta danneggia i vasi sanguigni periferici, soprattutto i capillari degli occhi. Gli occhiali non servono. Serve eliminare gli strati zuccherini incollati ai capillari. Questo avviene lentamente e con regolari infiltrazioni di insulina. Fai lunghe passeggiate.
          Aggiungo solo, per l’esperienza di mio figlio, che tutti gli alimenti, ma proprio tutti, quindi anche i vegetali vengono trasformati in zuccheri semplici dal nostro organismo per poi essere bruciati in calorie dai nostri muscoli. Quindi pensare di magiare solo vegano per aiutare ad eliminare il diabete è un errore che può portare anche alla morte.
          Sì sono diventato nonno e ieri la prima passeggiata con il carrozzino. Io e lui da soli. Stupendo.

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          • Rebecca Antolini ha detto:

            Ciao nonno Silvano 😉 devo farti una domanda al tuo figlio quanti sensori della glucocard passa l’INPS ogni 3 mesi? A me miseri 100 … e ovviamente prima di tutto questo me lo sono comprati io perche con 100 non posso misurarmi ogni giorno due volte… ma ste misuratori costano un occhio di dio.. penso anche l’insulina non e il dosaggio giusto.. il mio medico mi dice che devo parlare con il centro diabetico.. e loro mi dicano vada avanti cosi poi ci vederemo fra 3 mesi… ieri mi sono dato dopo due ore di mangiare a mezzogiono una unità di 8 normalmente devo prendere una unita di 16 alle 22 di sera… e mi sentivo meglio durante la giornata e la glicemia era sotto 111 per la prima volta dopo il pasto… prendo anche le pastiglie prima del pasto… strano che non ci sono miglioramenti … e qui i medici mi dicano solo devo avere la pazienza forse meglio non mangiare più niente ahahahah scherzi a parte ma vorrei andare in austria per vedere cosa mi dicano loro … mi danno solo 100 agi per la penna della insulina e se io mi fa due o 3 punture non se mi bastano per 3 mesi… e una malattia che costa un occhio di Dio… per adesso le 16 unità ne divido in due da 8 sera e due ore dopo il pasto.. anche se nessun medico mi da un cosiglio.. che palle … e quanta pazienza … farei volentieri una passegiata con te e il piccolino… deve essere una bella sensazione vedere davanti a se una nuova vita che cresce e sorride… ti immagino con un sorriso sulle labbra… ci sentiamo 😉

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  3. bruce ha detto:

    Tutti i nonni sono premurosi, ma le nonne lo sono di più. Sono esagerate, mentre passeggiavo mia moglie mi ha telefonato cento volte per 100 consigli, e poi ancora altre telefonate per le raccomandazioni che aveva dimenticato. Qui c’è una bellissima e grande pineta con parchi giochi e giostre. Era interessato a tutto e ai bambini che giocavano. Poi ha cominciato a piangere perchè forse voleva … la tetta della mamma, chissà. In questi casi è imbarazzante perchè non sai cosa fare. L’ho preso in braccio per farlo addormentare in attesa della madre (al lavoro). Evvai.
    Gli aghi? Non tutte le Usl si comportano allo stesso modo. Oltre agli aghi per le insuline servono anche gli aghi per gli stick. Dove va mio figlio (Ancona) gliene danno a sufficienza, forse perchè non tutti i pazienti li prendono. Ad ogni modo, soprattutto dopo la crisi è bene che tu tenga la glicemia sotto stretto controllo riuscendo a stabilire le dosi. Per questo motivo servono gli stick prima e dopo i pasti a intervalli regolari. Comunque non aumentare o dimunuire più di due o tre unità. Altrimenti significa che il metabolismo è ancora squilibrato o la terapia è inadeguata. In questi casi riconsulta il medico. Sicuramente poi ti faranno un’analisi del sangue per la emoglobina glicosilata per vedere se tutto procede bene.
    Fammi sapere. Un abbraccio.

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    • MARGHIAN ha detto:

      Ciao Bruce, e ciao Rebecca, bentornata (anche qui), dalla tua (dis) avventura. Anche io ho la glicemia un po’ alta, ma non sempre: meno di cento, e talvolta, dopo pranzo o cena, misurandola con la regola delle “due ore” – prima e dopo i pasti- posso toccare anche i 130, ma il piu’ delle volte si mantiene sotto i 100. E’ il diabete dell’anziano, insomma. Piuttosto, io ho un rene solo, ma per adesso e’ tutto sotto controllo (certo, qualche valore fuori posto c’e..).
      Venendo al post, io “temo” soprattutto una guerra, speriamo non succeda mai; ma in questa guerra, temo una “guerra informatica”.

      Proprio qualche settimana fa, mi trovavo ad Oristano per un prelievo, al fine di monitorare il rene, di cui vi ho scritto sopra…- e restando in tema di controlli medici-. 🙂 Una infermiera ci ha detto che forse dovevamo tutti tornare il giorno dopo, perche’ il sistema informatico di Cagliari – il sistema e’, non so come, ne’ perche’, a carattere regionale..- si era bloccato. Poi e’ tornato tutto a posto, pena una attesa di tre ore in piu’, per tutti. Dovevate vedere il nervosismo- anche mio..- della gente. Immaginate un attacco informatico su vasta scala, di proporzioni planetarie, cosa provocherebbe. Per non parlare di tante cose (anche potenti armi) che sono, e altre che saranno, gestite da computer.

      “Le nanoparticelle”. Le scie chimiche sono senz’altro una bufala; ma niente vieta che, un domani, nanoparticelle dannose possano davvero essere diffuse nell’aria, immesse nel cibo e cosi’ via. Anche la bufala dei microimpianti per il controllo della mente, sempre un domani, potrebbero venire messi in atto. Ciao.

      Marghian

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      • MARGHIAN ha detto:

        “Le macchine non hanno una morale.”. Per tutelare questo, “una morale per le macchine”, ci sarebbero le tre leggi della robotica di Asimov. Ma conoscendo la natura dell’uomo- che e’ davvero quasi senza morale..-, chissà se verranno applicate, “inculcandole” nelle macchine. Ciao.

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        • bruce ha detto:

          Una volta che le macchine hanno raggiunto la propria intelligenza e capacità di trovare contro misure, allora la domanda da porci è la seguente: le macchine possono sviluppare softwear in grado di annullare o modificare “le istruzioni” dell’uomo tipo quelle da te ricordate?
          Io penso di sì. Una volta che le macchine prenderanno coscienza del significato della morte, non sarà difficile che altre macchine riscrivino nuovi softwear. Allora sarà veramente la fine.
          Dolce giornata.

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          • MARGHIAN ha detto:

            “Quando una macchina prendera’ coscienza della morte, allora avra’ coscienza della vita”. Fammi passare questo (mio) aforisma, che e’ poi in sostanza il concetto espresso da diversi studiosi, applicato all’uomo: “la spiritualita’ e’ nata quando l’uomo ha cominciato a seppellire i morti…”. La macchina, che avra’ acquisito tale consapevolezza sara’ in effetti “persona” intesa nel senso di entita’ autoconsapevole. Non possiamo immginare quello che succedera’, se succederà. Ma- la macchina consapevole- avra’ anche i suoi punti deboli: le paure. Un campione di scacchi che sfido’ un computer (deep blue?) disse..”dannazione, non suda…”. Un computer del futuro, invece, manifestera’ le sue paure, e la sua “stanchezza”. Ma quello stadio sara’ raggiunto, magari, solo quando la popolazione della Terra sara’ stata sostituita da un popolo di macchine. Per evitare questo, l’uomo dovra’ fare solo una cosa: non farsi sfuggire la situazione di mano. Ma io ho qualche dubbio, per dirla con un mio amico che crede negli alieni: “s’òmmi de custu pianetta e’ tontu” (l’uomo di questo pianeta e’ stupido). Ciao 🙂

            Marghian

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      • bruce ha detto:

        Apprendo di questa tua condizione fisica e la cosa mi ha sorpreso molto. So che si vive benissimo ma immagino che dovrai prestare attenzione e sottoporti a continui monitoraggi.
        Per quanto riguarda i tuoi valori glicemici mi sembrano perfetti, mai al di sotto di 60 mg/dl e mai superiori a 200. mg/ml.

        Sto scrivendo l’ultima parte dei rischi di estinzione della umanità. E’ difficile fare un elenco in ordine di probabilità e di gravità. Le guerre di qualsiasi genere, nucleari, economiche lasciano sempre un piccolo spazio ad una ripresa. Allora mi domando qual’è la causa che realmente può azzerare l’umanità? L’asteroide? L’intelligenza artificiale? Non so.
        Io, personalmene, temo una pandemia di virus aggressivamente modificati dall’uomo che potrebbero in tempi brevissimi diffondersi in tutto il mondo prima che l’uomo stesso sia in grado di trovare un antidoto. Sarà la fine della razza umana mentre il virus continuerà a sopravvivere in altri corpi (animali e piante) e magari dstruggere anche loro.
        Ciao

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        • MARGHIAN ha detto:

          Si’, per ora va tutto bene, entro certi “margini”, per rene e diabete.

          Anche l’asteroide, se molto grosso, potrebbe azzerare l’umanità. Immagina un asteroide come quello famoso dei dinosauri, ma molto piu’ grande. Pero’, a pensarci, quando accadra’, una certa parte dell’umanita’ stara’ gia’ vivendo su colonie poste sulla Luna o su Marte, o abitera’, sulla Terra, in giganteschi ambienti sotterranei.
          “temo una pandemia di virus aggressivamente modificati dall’uomo che..”. Su questo, un film “di serie B che vidi da ragazzo, racconta cosa potrebbe accadere. Alla fine del film, una ragazza, una certa “marybel”, come una “pandora dei giorni nostri” fece uscire da dei contenitori un virus che estinse tutta l’umanita’. Ci sono basi e laboratori segreti, tipo “area 51” o “Dulce” dove non ci sono alieni, come si dice, ma dove sicuramente si sperimentano armi, probabilmente anche batteriologiche. Ciao.

          Marghian

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          • bruce ha detto:

            Se è vero che gli asteroidi catastrofici capitano ogni 25000 anni, spero che a quell’epoca quando saranno avvistati saremmo in gradi di frantumarli all’altezza di Saturno o Giove così i pezzi più piccoli cadino lì dentro.

            Ho visto un film di Steven Seagal dove una pandemia inarrestabile fu neutralizzata dall’infuso di un …. fiore.
            Le piante possono venire in nostro soccorso? (ovviamente se non le sterminiamo noi)
            Notte (dolce) 🙂

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      • Rebecca Antolini ha detto:

        Caro Marghian, cura ti bene miracomando 😉 ora ti saluto tvb Pif

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        • MARGHIAN ha detto:

          Tranquilla, mi sto curando bene..per fortuna, adesso, senza cure, nel senso che i medici reputano che le cose stiano andando bene, pur con certi valori alterati, ad esempio la protenuria- proteina nelle urine- e le piastrine un po’ basse-. Questo per il rene. Per il diabete, proprio oggi dopo pranzo ho misurato la glicemia: 98..speriamo continui cosi’ 🙂

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    • Rebecca Antolini ha detto:

      Ciao Silvano vedrai diventi un grande nonno 😀 e poi le telefonate di consigli diminuiscono 😉 … ieri parlavo con un famacista lui ha due casi di diabete in famiglia.. e mi ha detto l’INPS mi doveva dare di più lancette per misurare la glicemia.. comunque mi andava in contro 50 lancette costano 68,- euro e lui me lo ha venduto per 48,- e mi ha consigliato di condividere le 16 unità di insulina in 4 dosi… in 4 unità.. e la glicemia si ha abbassato sono sotto 111 .. ora mi controllo ogni pasto prima e dopo almeno per regolarmi con la insuina… e poi preno prima ogni pasto anche la metaformina … oggi la prima volta riesco vedere attraverso i occhiali del pc almeno qualcosa… ma poi doppo un pò mi viene una leggera forma di giramento di testa… ci vuole tempo e pazienza .. caro ti saluto fai il bravo nonno … a presto 😉

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  4. MARGHIAN ha detto:

    “in grado di frantumarli all’altezza di Saturno o Giove così i pezzi più piccoli cadino lì dentro”. Infatti, evitando cosi’ il problema dei frammenti pericolosi, numerosi e per questo meno sotto controllo dell’asteroide stesso. Ciao.
    Marghian

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