Vento interstellare

Cosa sappiamo del vento interstellare?
Poco o niente.
Allora perché ne parliamo?
Ci si è mai stancati di leggere poesie?

A-Primordial-Quasar

Sappiamo che il vento interstellare è il materiale rarefatto costituito da gas e polvere che si trova tra le stelle all’interno di una galassia. Raggi cosmici, correnti di plasma delle galassie.
Insomma un misto tra polveri e particelle ad alta energia, come protoni e nuclei di elio, accelerati a velocità prossime a quelle della luce, provenienti forse da supernovae distanti e da buchi neri.

Questo fenomeno del vento interstellare è diventato familiare da quando la sonda Voyager 1 ha lasciato il confine del nostro sistema solare per entrare definitivamente nello spazio interstellare.

Ora sappiamo che questo vento interstellare sta cambiando direzione.
Cosa significa?

Un gruppo di astrofisici guidato da Priscilla Frisch, dell’Università di Chicago ha pubblicato una serie di dati raccolti negli ultimi quarant’anni.
Il vento interstellare che soffia al di fuori dei pianeti del sistema solare, oltre le orbite di Nettuno e dei nuovi pianeti nani, ha cambiato direzione, di circa 4-9 gradi dall’inizio delle osservazioni.
Come ciò sia accaduto, ancora non si riesce a spiegare e per questo le indagini continueranno nella convinzione che presto sia possibile trovare la causa.

Gli scienziati fino a ieri pensavano che l’ambiente interstellare fosse abbastanza tranquillo e omogeneo. Invece l’interazione con l’eliosfera rende tutto più complesso e molto movimentato. Quindi, come in una turbolenza atmosferica sulla Terra, i venti possono cambiare direzione, anche nel cosmo profondo una turbolenza della nube rende i suoi gas molto dinamici fino a modificarne la traiettoria.

Il nostro sistema solare ruota rapido nella galassia alla velocità di 250 chilometri al secondo compiendo un intero giro intorno al centro galattico dal quale dista 28 mila anni luce in 230 milioni di anni.

Ma nello stesso tempo il nostro sistema solare è anche immerso in una gigantesca nube interstellare estesa 30 anni luce e gli atomi di questa nube attraversano lo spazio tra i pianeti e l’area di influenza del Sole nota come eliosfera, alla velocità di 23 chilometri al secondo; un vero e proprio vento che soffia tra le stelle e formato da atomi di gas.

Apparentemente la cosa interessa poco e può sembrare anche insignificante, ma ogni cambiamento può aprire la strada a considerazioni interessanti su ciò che accade attorno a noi.

Non è una poesia.
Ma riuscire a conoscere meglio alcuni dei numerosi meccanismi nascosti della stessa Via Lattea, l’isola stellare nella quale noi abitiamo in una zona di confine è importante perché quanto accade intorno a noi potrebbe influenzare la vita del nostro pianeta.

(tratto da alcuni miei post, corriere delle sera)

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 Bow_shock
Bow shock

L’area di confine dello scontro tra il vento solare e la   magnetosfera terrestre è chiamato bow shock.

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Ammassi e super ammassi

l’Universo appare come   una collezione di muri di galassie separati da giganteschi vuoti.


Informazioni su bruce

Ingegnere. Io sono responsabile di quello che dico, non di quello che capisci tu. (Massimo Troisi)
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7 risposte a Vento interstellare

  1. MARGHIAN ha detto:

    Non e’ certo una poesia, si tratta di un vero e proprio vento…ciao Bruce, hai ragione. Il vento interstellare e’ esattamente come il vento, ed e’ come il vento solare (perche’ e’ un vento che proviene da altri “soli”, cioe’ da miliardi di altre stelle, galassie, che sono formati di tantissime altre stelle che emanano questo “vento”). Mettiamoci anche qualche atomo di materiali pesanti, tanto dalle supernove esplose ne arrivano, confuse negli atmoi di idrogeno, elio od anche litio che compongono in gran parte questo vento cosmico.

    Protoni liberi-atomi di idrogeno ionizzato-, neutroni liberi ed elettroni liberi sono altri componenti del vento interstellare. In teoria questo vento cosmico potrebbe spingere..una vela, tanto che tra i progetti fantasiosi- ma ideati da scienziati- esiste anche la navicella “a vela”, spinta dal vento solare- se parte dallle vicinanze della Terra sara’ proprio il vento solare a mandarla avanti..-.

    Non sapevo che il vento interstellare-al di fuori cioe’ della “sfera di competenza” del Sole- stesse cambiando direzione. Non e’ che la galassia, ruotando, ci espone ad “altri venti”? (le posizioni reciproche delle stelle che compongono le galassie sono sempre le stesse, ma forse…va bene che la rotazione della galassia e’ lenta, l’anno galattico dura appunto 230 milioni di anni, e praticamente non sarebbe cambiato nulla da alcuni millenni in qua…. ).

    Ciao Bruce.

    Marghian

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    • bruce ha detto:

      Ho letto di queste navicelle a vela. Molto originale, ma fantasiose.
      Per quanto riguarda la nostra galassia è una fortuna essere in periferia. Meno esposti alle turbolenze e alle insidie del centro città.
      Forse anche questo è un buon motivo che ha favorito le condizioni favorevoli per la vita sul nostro pianeta che guarda caso ha tutto quello che serve per la vita. Acqua liquida a sufficienza, un rapporto equilibrato tra acqua e terra, atmosfera respirabile, campo magnetico che ci protegge, un vento solare che ci potregge dal vento interstellare.
      Ciao marghian e aspetto la tua seconda parte.

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      • MARGHIAN ha detto:

        Arrivera’, arrivera’..la seconda parte. Giusto, la “fascia di abitabilita’”, ma io non escluderei la vita anche in luoghi-della citta’ – dove noi pensiamo che la vita sia “vietata”.
        E’ vero che le condizioni da soddisfare perche’ esista e soprattutto si conservi la vita sono tante- e la Terra le ha tutte-; ma e’ pur vero che della vita, delle sue origini e di come essa si svolge conosciamo ben poco. Ecco che la vita potrebbe esistere in posti per noi inconcepibili. Come accade qui sulla Terra, “non ci aspettavamo di trovare tutto questo brulcare di vita a tot mila metri di profondita’, dove non arriva mai la luce…”.

        La vita ha impiegato quasi quattro miliardi di anni ad invadere tutto il pianeta. Ma non e’ detto che su un pianeta dove sono piu’ frequenti gli impatti meteorici, o dove l’ambiente muta piu’ in fretta, su scala geologica (come magari accadde su Marte, dove forse l’acqua si mantenne liquida per troppo poco tempo, pero’…) il proceso di sviluppo della vita non sia avvenuto in ritmi diversi (non e’ da escludere che su tanti pianeti tutto sia avvenuto piu’ in fretta, o le forme di vita si siano attrezzate a resistere a temperature per noi quasi estreme.

        In un pianeta con orbita troppo ellittica, non si esclude che li’ tutte le forme di vita vadano in..letargo, con un alternarsi di secoli di freddo e ghiaccio e secoli di attivita’ biologica anche intensa, dopo un “grande disgelo”. Li’, gli esseri intelligenti potrebbero anch’essi avere una biologia particolare, “a sangue freddo” e capaci di ibernarsi o di rallentare i ritmi biologici come fanno qui gli animali che vanno in catalessi. Niente di “scientifico” in tutto questo, ma sono tante le variabili che se da un lato queste possono far sembrare estremamente rara la vita nel cosmo, dall’altra ci permettono di immaginare “quasi tutto”, naturalmente senza esagerare.
        Ho letto una volta: “noi potremmo trovarci in una zona privilegiata, perche’ l’eliosfera ci protegge dalle radiazioni e dai raggi delle altre stelle”. Cavolata, in quanto ogni stella ha la sua “eliosfera”, ed il terzo od il quarto pianeta di un’altra stella come il Sole…e’ ugualmente protetto dalla “sfera magnetica” della sua stella, esattamente come fa’ il Sole con la Terra. “Cavolata”, riferito ai negazionisti che adducono questo discorso per dire che -per forza- siamo soli.
        Ciao Bruce.

        Marghian

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  2. zebachetti ha detto:

    Alle dieci di mattina penso è un po’ che non sento Bruce, lo vado a salutare e vengo travolto da un bel vento, come al solito i tuoi post sono sempre affascinanti. Come butta al mare oggi, piove anche lì? A presto con amicizia Zè.

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    • MARGHIAN ha detto:

      Oh, ciao Nazz.. come va? Da me il mare e’ ancora..estivo, speriamo che duri..ciao Nazz 🙂

      Maqrghian

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    • bruce ha detto:

      Stamattina, domenica, che potevo dormire un po’ di più, niente. Per un impegno che mi ha occupato quasi tutta la giornata ho portato fuori il cane alle 4,30. Esatto nel profondo della notte.
      Lungomare. E camminare immerso nei propri pensieri sotto una piogggerellina fine fine che ti entra fin dentro le ossa.
      Ma bellissimo. Il rumore delle onde di un mare agitato che si tuffavano sulla sabbia scavandola.
      Nessuno in giro nemmeno un cane.
      Ops, tranne che il mio.

      Una sensazione che un profondo scrittore dovrebbe provare.

      Ciao nazz e arrivederci ad un’altra domenica mattina alle dieci 😆
      Un affettuoso saluto.
      .

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  3. MARGHIAN ha detto:

    Ciao Bruce. Sto ancora lavorando- riprendero’ questa sera o domani sera- sulla “parte antica” del post “astronomia ieri ed oggi”, chiamiamola cosi’ , ciao 🙂

    Marghian

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