Marte avrà un anello: Phobos in frantumi.

Phobos è la maggiore delle due lune di Marte misurando 26,6 km nel suo punto più largo.

marsmoonphob
E’ una specie di patata, con un grande cratere (Stickney), dalle strane scanalature. Orbita a meno di 6 000 km dalla superficie di Marte.
Si tratta del satellite naturale più vicino al proprio pianeta dell’intero sistema solare.

Secondo un nuovo modello le scanalature poco profonde che rivestono la superficie di Phobos potrebbero essere prodotte dalle forze di marea (l’attrazione gravitazionale reciproca del pianeta e della luna) e sono probabilmente i primi segni di cedimento strutturale che alla fine distruggerà questa luna di Marte.

Le scanalature sono state a lungo ritenute delle fratture causate da un impatto che ha formato il cratere Stickney.
Il pensiero recente è che l’interno di Phobos potrebbe essere un mucchio di macerie, tenuto assieme da uno strato di regolite polverulento di circa 100 metri di spessore.
Tutto questo significa che le forze di marea che agiscono su Phobos sono in grado di produrre abbastanza stress per fratturare la superficie.
Questa spiegazione si adatta anche con l’osservazione che alcune scanalature sono più giovani rispetto ad altre, il che dimostrerebbe che il processo che li crea è in corso.

Cosa succederà?
Secondo i calcoli di due ricercatori di Berkeley dell’Universita’ della California, che pubblicano i risultati del loro studio su Nature Geoscience, la luna marziana sarebbe effettivamente composta da questi materiali piuttosto morbidi, un agglomerato, ed è destinata ad andare in frantumi nel giro di 20-40 milioni di anni: i blocchi più grossi potranno ricadere sulla superficie di Marte, generando nuovi crateri, mentre i frammenti più piccoli si potranno disperdere dando vita ad un anello (denso quanto i più famosi anelli di Saturno) che e’ destinato a persistere per un lungo periodo, fino a 100 milioni di anni.

Non si sa molto sulla origine di questo piccolo satellite. Fino ad oggi sono state proposte tre teorie “convenzionali”, ma nessuna convincente.
Si tratterebbe di un asteroide (simile a quelli di tipo C) catturato da Marte, addirittura – secondo certe opinioni – non appartenente alla fascia principale (situata tra Marte e Giove).
Potrebbe essersi formato insieme al pianeta rosso dalla stessa materia primordiale rimanendo così nella sua orbita fino ad oggi.
E’ altresì possibile che Phobos sia il prodotto di un immane impatto verificatosi su Marte ad opera di un grosso meteorite. La piccola luna sarebbe quindi un frammento entrato in orbita.

Una cosa è certa. Questo pone fine – interviene il mio cane – a sconsiderate ipotesi che Phobos sarebbe stato nint’altro che un satellite artificiale.

Esatto – rispondo – I fautori di questa tesi partirono in quarta non appena giunsero le prime immagini che mostrarono il cratere Stikney prevalentemente in ombra e, poichè già da allora si supponeva che Phobos aveva una massa irrisoria, risultò abbastanza semplice giungere alla conclusione secondo cui la piccola luna potesse essere un prodotto di natura artificiale, scavata da qualche Civiltà aliena per svariati scopi.
Nel corso degli anni questa teoria si è anch’essa evoluta arricchendosi via via di nuovi “particolari”, trasformandosi in una vera e propria saga da pellicola fantascientifica.

Purtroppo le motivazioni a sostegno di questa affascinante tesi non reggono, denotando una scarsa conoscenza della Fisica sia da parte dei fautori che da parte dei sostenitori.


 

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18 risposte a Marte avrà un anello: Phobos in frantumi.

  1. maria cavallaro ha detto:

    il mondo delle ipotesi è meraviglioso perché non c’è nulla di certo e documentato e ognuno può dire la sua senza paura di essere smentito. Mi piace l’idea della civiltà aliena che scava la luna per i suoi progetti a noi ignoti e crea un’aria di mistero attorno alle tue congetture. Buona giornata!

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    • bruce ha detto:

      Ciao Maria.
      Intanto bentornata e buona giornata anche a te.
      Hai perfettamente ragione. La cosa che più mi sconcerta sono le date: “fra 20/40 milioni di anni”. Come dire “campa cavallo che l’erba cresce”.

      Per quanto riguarda gli alieni, beh quì la gente – non so perchè – vuole vedere per forza alieni dappertutto. Sembra una ossessione. Per fare cosa? Una base avamposto per osservare la Terra? Una volta (ma anche oggi) molti pensavano che ci fossero strutture aliene anche sulla Luna.
      Ciao

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  2. Rebecca Antolini ha detto:

    Il marte ha avuto sempre un certo fascino per la umanità, forse per il fatto che in un futuro il marte potrebbe essere una alternativa sulla terra.. ma il marte non sarà mai un paradiso come la nostra terra..

    forse per questo anche i extraterrestri hanno lsciato marte per la sua mancanza di bellezza… buoma giormata caro Silvano 😉

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  3. gabriarte ha detto:

    hai detto che ha una stana forma allungata e mi incuriosisce proprio la sua forma che dovrebbe essere tonda se ruotasse intorno a marte forse le sue scanalature in parte sono dovute anche al suo movimento irregolare ciao

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  4. MARGHIAN ha detto:

    Ciao Bruce. Se ci mettiamo molti milioni o miliardi di anni, magari dopo toccehra’ a Deimos, e Marte avra’ due anelli. Forse altre piccole lune come Phobos o Deimos (che in sostanza sono degli asteroidi) si saranno gia’ disintegrate, nel tempo. Si potrebbe, che ne so, scoprire un tenue anello anche attorno a Venere…Ciao.

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    • bruce ha detto:

      Anche la Terra avrà il suo anello, o forse più di qualche anello, o forse ancora una nuvola di anelli metallici, fra se …. continuimo a mandare saltelliti in orbita e lasciamo lì tutta la ferraglia lasciata lì come immondizia. E non dovremo aspettare milioni di anni.
      Ciao

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      • MARGHIAN ha detto:

        “e lasciamo lì tutta la ferraglia lasciata lì come immondizia. “. Vero che lo spazio e’ vasto-si chiama spazio..-, eppure mi sembra quasi strano che navicelle, ISS eccetera possano ancora circolare quasi indisturbate. Ciao.

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  5. Vinicio Dolfi ha detto:

    A me i satelliti marziani hanno sempre interessato. Non credo che siano stati fatti dagli alieni.
    Ma riassumono in sè troppe coincidenze, troppe curiosità. Forse è solo la fantasias umana a crearle, ma voglio provare a riassumerle tutte.

    1) Nel 1610 Keplero indovina l’ esistenza di due satelliti intorno a Marte in base ad un ragionamento che oggi sappiamo essere non solo privo di fondamento, ma anche irrazionale. Marte doveva avere due satelliti soltanto perchè si trovava tra la Terra (che ne ha uno) e Giove (che ne aveva quattro).

    2) Nel 1726, nel suo famoso romanzo “Viaggi di Gulliver”, lo scrittore Jonathan Swift descrive le orbite dei due ipotetici satelliti di Marte in modo incredibilmente vicino alla realtà.

    3) L’ astronomo americano Asaph Hall scopre i due satelliti nel 1877 dopo una lunga ricerca e faticosa ricerca. Ci si chiede perchè altri astronomi non li abbiano visti in precdenza.

    4) Nel 1945 l’ astronomo americano Sharpless scopre che Phobos si sta avvicinando a Marte. Si scoprirà anni più tardi che questo dipende dalle forze di marea. Ma nel 1959 l’ astrofisico sovietico Sklovskji propone che sia l’ attrito atmosferico a frenarlo; perchè ciò sia possibile è necessario che Phobos sia cavo e quindi artificiale. Tesi erronea.

    5) I due satelliti hanno orbite quasi perfettamente circolari e giacenti nel piano equatoriale del pianeta. Phobos è poco all’ esterno del limite di Roche; la distanza critica alla quale sarebbe distrutto dalle forze di marea. Deimos è di poco all’ esterno dell’ orbita aereosincrona, distanza alla quale resterebbe fermo sempre sopra lo stesso punto di Marte.

    6) Non esistono teorie che spieghino l’ origine dei due satelliti.

    7) Le sonde Mariner e Viking degli anni Settanta scoprono che sono due patate rocciose, con la stessa forma, lo stesso colore, la stessa luminosità, lo stesso aspetto superficiale, butterate di crateri, la stessa densità, e che le dimensioni di Deimos sono esattamente la metà di quelle di Phobos. Su Phobos una impressionante serie di scanalature parallele pare irraggiarsi dall’ enorme cratere Stichney.

    8) Nel 1988-89 le due sofisticate sonde sovietiche Phobos vengono perse entrambe per incredibili errori di gestione. Ma le circostanze fanno in modo che si sviluppi un tam tam ufologico, infondato, secondo il quale la sonda Phobos 2 sarebbe stata abbattuta da un Ufo.

    9) Nel 1998 la sonda Mars Global Surveyor fotografa sulla superficie di Phobos un “monolite”, una roccia squadrata e alta, che proietta una lunga ombra, in una zona liscia. Solito tam tam alieno. In Canda viene progettata una missione in questa zona (la missione PRIME) che però non viene finanziata.
    10) Negli anni tra il 2000 e il 2011 Phobos viene avvicinato da varie sonde, tra cui Mars Express.
    Si conclude che Phobos è poroso al 30%; forse contiene vuoti, le striature non si originano da Stickney, ma forse da impatti di natura diversa. Si presume che i due satelliti siano agglomerati di detriti, forse originatesi da un disco di polveri prodotto da un gigantesco impatto su Marte.

    11) Nel 2011 la missione russa Phobos Grunt, che doveva riportare sulla Terra un campione di suolo di Phobos, precipita in mare. Anche qui strane voci: un generale russo accusa gli Stati Uniti di aver sabotato la sonda con le loro antenne HAAARP situate in Alaska. In segito si dice che è stato un errore di protezione dei sistemi elettronici.
    Tutte le missioni espressamente dirette a Phobos sono fallite. Gli americani non ne hanno mai iniziata una.

    Nel 2015 un nuovo studio stabilisce che i solchi di Phobos sono prodotti dalle forze di marea e che essi si stanno sviluppando sotto i nostri occhi; le scanalature sono aumentate. Phobos sta per rompersi.

    Ecco, che dire di tutte queste curiosità e coincidenze?
    Se hanno un significato, forse ciò potrebbe voler dire che la teoria di Gustav Jung sulla sincronicità potrebbe essere vera. Forse.

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