In sella al rover Opportunity

Non ci crederete, ma il rover Opportunity compie i suoi 10 anni di attività sul suolo marziano. E pensare che la sua durata era prevista di pochi mesi.
Non sono mancate le difficoltà. Continui riavvii di programma ed ultimamente anche una grande formattazione e riprogrammazione di diverse parti del suo sistema operativo.

La cosa più stupefacente sono i chilometri percorsi: 41.
Possono sembrare pochi ma immaginate a pilotare un rover dalla Terra, attraverso impulsi elettromagnetici inviati nello spazio, tra una roccia e l’altra, tra un cratere e l’altro. C’è stato anche un momento di panico nel 2012 quando è rimasto impantanato nella sabbia. E poi tutto il lavoro da fare.
Attualmente si trova nelle vicinanze di un grande cratere chiamato Endeavour, in una zona battezzata Marathon Valley, particolarmente ricca di minerali argillosi che si sono probabilmente formati in presenza di tantissima acqua.

Opportunity sta trovando qui un ambiente molto diverso da quello che Curiosity ha trovato nel Cratere Gale. E’ proprio questa molteplicità di osservazioni che ci permette di avere una cognizione globale più dettagliata della storia di Marte.

Più delle parole meglio queste immagini. E’ come stare lì, alla guida di quel rovere sul pianeta rosso.

Questo slideshow richiede JavaScript.

Informazioni su bruce

Ingegnere. Io sono responsabile di quello che dico, non di quello che capisci tu. (Massimo Troisi)
Questa voce è stata pubblicata in Astronomia, Ultime dallo spazio e contrassegnata con , . Contrassegna il permalink.

17 risposte a In sella al rover Opportunity

  1. Rebecca Antolini ha detto:

    Vuol dire che il Rover Opportunity e di una buona costruzione.. insoma sul Marte come sappio io sono anche le grande temperste ogni tanto…

    serena giornata Pif

    "Mi piace"

  2. bruce ha detto:

    Diversamente da Opportunity, Beagle 2 è un Lander britannico con la collaborazione ESA.
    Le notizie si sono perse appena staccato dalla sonda Mars Express.
    Non ci sono versioni ufficiali. Tutto possibile: forse ha mancato il pianeta Marte perdendosi nello spazio, ma è strano che non abbia dato alcun segnale dal momento che era perfettamente funzionante. Forse si è schiantato sul suolo marziano, oppure si è bruciato entrando nella atmosfera. Anche queste spiegazioni non convincono, perché progettato proprio tenendo conto di queste problematiche.
    Allora?

    Tra gli anni ‘75/’85 i russi lanciarono due sonde: Phobos 1 e Phobos 2 destinate a studiare il pianeta Marte.
    La sonda Phobos 1 si perse dopo due mesi di viaggio, a causa (questa la spiegazione ufficiale) di “un comando radio sbagliato”.
    Phobos 2 si perse in circostanze ancora più misteriose.
    Riporto un pezzo di ciò che scrissi sul mio sito dei misteri:
    http://xoomer.virgilio.it/silvano/misteri_scienza.html

    Tutto andò bene fino al momento in cui “Phobos 2” (la sonda) non si allineò con Phobos (la luna di Marte).
    Poi apparve un’astronave gigantesca cilindrica a forma di sigaro: una struttura enorme, lunga approssimativamente 20 chilometri e con un diametro di un chilometro e mezzo tra la navicella e Marte.
    Le trasmissioni di Phobos 2 cessarono di colpo.

    Le allusioni mi sembrano ovvie.

    "Mi piace"

  3. MARGHIAN ha detto:

    Ciao. Immagini bellissime.
    “Possono sembrare pochi ma immaginate a pilotare un rover dalla Terra..” infatti, 41 km e’ una impresa eccezionale. Un vero maratoneta, Opportunity.

    "Mi piace"

  4. gabriarte ha detto:

    in effetti dalla immagini non sembra una terra sabbiosa priva di acqua ma con molte rocce sarei curiosa di provare a versare sul suolo acqua per vedere come assorbe e magari risvegliare quegli organismi che privati di acqua si sono addormentati, Io fantastico!!!! ciao buona serata

    "Mi piace"

    • bruce ha detto:

      Non è fantasia cara gabri, esiste un progetto, per ora solo sulla scrivania degli scienziati, di dare vita al pianeta marte, rendendo la sua atmosfera simile a quella della terra.
      Molto più facile sarà la realizzazione di una colonia con serre irrigate dall’acqua sotterranea che sembra che Marte possieda. Allora, chissà, potrebbero anche sbocciare piante marziane addormentate.
      Un caro saluto

      "Mi piace"

      • MARGHIAN ha detto:

        Concordo, Bruce. “una colonia con serre irrigate dall’acqua sotterranea”. Fra cento, duecento anni, ci saranno basi permanenti su Marte, ed anche sulla Luna, anche se per l’acqua la cosa sara’ un po’ piu’ problematica. Ciao.

        "Mi piace"

        • bruce ha detto:

          E già, sempre l’acqua.
          Mi ricordo come se fosse oggi, perchè il fatto mi ha rattristito, quando alle scuole elementari si parlava di scoperte e la suora (maestra senza titolo) ci diete da fare un tema su quella che secondo noi era stata la scoperta più utlile all’uomo. Quasi tutti scrissero il fuoco, altri forse dietro suggerimento dei genitori hanno detto la elettricità (interessante). Soltanto io scrissi l’acqua. Il mio tema non fu considerato. A quei tempi si usava premiare il miglior compito con un nastrino da appendere sul grembiule.
          L’acqua non era una scoperta, ero andato fuori tema. Ma oggigiorno la ricerca sugli esopianeti è nella “scoperta” dell’acqua e non dell’elettricità. Mi prendo così una rivincita. Ho forse anticipato i tempi?
          Ciao

          "Mi piace"

          • MARGHIAN ha detto:

            “Mi prendo così una rivincita.”. Direi che e’ cosi’.
            “la ricerca sugli esopianeti è nella “scoperta” dell’acqua ” Questa frase mi ricorda il mio post “la scienza scopre l’acqua calda”. Ciao.

            "Mi piace"

  5. MARGHIAN ha detto:

    Rebecca, tu ti chiedi “ma chi era beagle???”. Darwin per i suoi studi sulla evoluzionie viaggio’ su una nave che si chiamava la Beagle . Credo che il riferimento sia questo.

    "Mi piace"

Il tuo commento