C’è o non c’è metano su Marte?

Le ultime informazioni che ci vengono da quel pianeta non sono confortanti.
La missione del Rover Curiosity ha il compito della ricerca di segni della passata attività chimica di questo pianeta, per capire la sua storia geologica e se ci siano mai state le condizioni ospitali per la chimica biotica e la vita.

Uno di questi segni è la presenza di metano.
Il metano infatti è una sostanza molto importante in quanto generalmente sta ad indicare attività geologica o biologica. Sulla Terra, per esempio, il 95% del metano in atmosfera è prodotto da micro-organismi.
Benché ben equipaggiato di tutto punto di strumenti, mai sviluppati prima, per trovare anche i più piccoli segni di metano nell’atmosfera di Marte: niente.
Neanche una traccia consistente di metano.

Si pensava in base alle misurazioni precedenti fatte con i telescopi terrestri, di trovare una concentrazione di 10 parti per miliardo, o anche più. Ed invece non ci sono segni di metano entro i limiti tecnologici del TLS. Questo significa che se c’è del metano, è sicuramente sotto le 1.3 parti per miliardo. Cioè appena 10.000 tonnellate di gas in tutta l’atmosfera. Il limite superiore trovato (almeno teorico), è 6 volte più basso di quanto trovato dalle analisi dei telescopi e satelliti terrestri.

Ora è difficile capire questa discordanza. Le cause possono anche essere dovute alle diverse misure dei rispettivi strumenti.
Sta di fatto che la mancanza di metano nelle osservazioni di Curiosity è un duro colpo per gli scienziati.

Tuttavia questo non significa che su Marte non c’è attività geologica o non ci sono microbi. “Potrebbero ancora esserci tanti diversi tipi di microbi su Marte. Questa scoperta rende solo più difficile immaginare che ci sono microbi che rilasciano metano.” ha spiegato Sushil Atreya, astronomo dell’Università di Michigan.

Eppure ci devono essere – mi dice convinto il mio cane – La vita sulla Terra sembrerebbe venuta da Marte per via degli asteroidi. Lo hanno sostenuto in molti scienziati.
“I marziani siamo noi” aveva ipotizzato l’astrofisico Giovanni Bignami: la vita può essere iniziata su Marte e poi portata sulla Terra, a fiorire mentre sul quarto pianeta del nostro sistema andava spegnendosi con l’inardirsi della terra, la fuga dell’atmosfera, la fine dei movimenti tettonici.

Ritengo che tu abbia ragione mio fedele cagnaccio, e sai cosa ti dico?
Fintanto che non porteremo l’uomo su Marte resteremo col dubbio sia che su Marte c’è stata vita e che essa abbia generato quella della Terra.

(fonte: newsletter mediainaf, BBc News)

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