Il Cristo in Fortran

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E’ un quadro che custodisco gelosamente in casa appeso nel mio studio.
E’ il Cristo disegnato con il programma scientifico fortran IV molti, molti, molti anni fa. Non dico quanti anni, per non sembrare troppo vecchio, ma i conti li potete fare da soli.

L’immagine sbiadita e ingiallita mostra i segni della sua età. E la carta su cui è stata stampato il volto del Cristo è un foglio di modulo continuo. Forse qualcuno non sa nemmeno cosa sia. Erano fogli di carta continua con ai lati dei fori nei quali si infilavano dei dentini della stampante che consentivano l’avanzare della carta.

Cosa c’è di speciale?
Oggigiorno stampare una foto è cosa da ragazzi. Fa tutto il computer. Ti permette di caricare la foto, scegliere il formato della carta. Puoi anche portare delle modifiche. e con un clic del mouse i giochi sono fatti. La foto esce perfetta dalla stampante. Nella peggiore dei casi basta andare dal fotografo sotto casa.

Non era così facile una volta.
Non esistevano programmi “pre-confezionati” per stampare foto, disegni e nemmeno per la rappresentazione di grafici. Tutto doveva passare per la esecuzione di programmi scritti personalmente.

Il disegno è stato realizzato con una serie infinita di comandi “print”. In pratica per prima cosa era necessario fare le solite definizioni, poi una serie di comandi di stampa di alcuni caratteri pieni e vuoti intervallati da stampe di spazi vuoti e cambio di rigo.
Il risultato è sotto i vostri occhi.

C’è da precisare che il programma non è opera mia. Né so chi abbia realizzato il disegno. Le stampe erano a disposizione di tutti noi studenti.
Sicuramente è un lavoro ben fatto e, chiunque sia stato, è stato molto bravo e molto molto molto paziente.

Lo so bene, perché programmavo anch’io in fortran (e assembler) nella facoltà di ingegneria a Roma su programmini di meccanica e reti elettriche.
Per prima cosa bisognava fare il programma su carta, poi si andava nella sala computer della università e aspettare il proprio turno per battere le istruzioni a tastiera. Ad ogni comando veniva perforata una scheda che appariva con tante finestrelle. Le schede perforate (una montagna) venivano poi inserite in un lettore per la stampa. Se c’erano errori erano cazzi. E già perché dovevi per prima cosa capire l’errore per correggerlo, individuare la scheda per poi perforarla di nuovo. Un lavoro della madonna.
Oltre ad essere affascinate, richiedeva la capacità e abilità di elaborare algoritmi, di lavorare su matrici.
Una esperienza irripetibile e difficile da far comprendere, anche perché non sarei più capace.


Informazioni su bruce

Ingegnere. Io sono responsabile di quello che dico, non di quello che capisci tu. (Massimo Troisi)
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22 risposte a Il Cristo in Fortran

  1. raggioluminoso ha detto:

    Non ho parole!
    Ma lo conservi in un modo particolare proprio per evitare il processo di deperimento? Ci sono persone esperte che sono proprio competenti nella conservazione di carta e foto, ma non sono sicura si possa fare qualche cosa nel caso specifico. Questo quadro è … importante! Ormai è una testimonianza storica di un processo! Ti auguro una splendida giornata con un grazie per la tu condivisione!

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  2. bruce ha detto:

    Sono d’accordo, è un disegno importante e con un grande valore affettivo.
    A dire il vero c’ho pensato a trattarlo per non farlo degradare ulteriormente, forse chiederò ad un rilegatore di libri (se esistono ancora).
    Buon fine settimana. Giornata strana oggi: gran bella giornata stamattina e pioggia nel pomeriggio.
    Ciao
    Bruce

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  3. MARGHIAN ha detto:

    Mi ricorda, anche se e’ molto diverso, il “Cristo della Sindone”, per via del fatto che il lino del lenzuolo, le sue “maglie” danno, nell’immagine sindonica, l’idea dei “pixel” di una immagina fatta con il computer (tranquillo, non sostengo che 2000 anni fa ci fosse un “fortran” ante litteram-e relativo hardware per farlo girare- e che i discepoli si siano sbizzarriti ad immortalare..e’ proprio il caso di dirlo… il loro maestro).

    Certo che fare un disegno con stringhe su stringhe, con “write”…”if”…then”…e vari “print”, il tutto su decine di schede perforate era una faticaccia, ma credo che allora l’informatica desse piu’ soddisfazione. Un po’ come dice un mio fratello che aggiustava radio e tv, “prima eri davvero un radiotecnico, ti inventavi sul momento come lavorare….ora invece devi solo cambiare schede, o rivolgerti alla ditta..i mestieri di una volta stanno scomparendo.”

    Conosco quei fogli con i “fori” ai lati (anche nei films dove c’e come “protagonista” un calcolatore di allora, li hanno fatti vedere).

    Adesso si usa quel sistema, “yashi”, dove con comandi scritti sulla tastiera si ottengono dei disegni (non conosco il sisetma..so solo che esiste).

    Ho notato una cosa, in una lavanderia di cui io sono cliente. La macchina per il lavaggio ha.. una scheda perforata! (non so se anche tu hai notato una cosa come questa). Dissi signora, “ma quella e’.io conosco queste schede….” si’, e’ il programma della macchina…vede, queste altre?” mi disse lei.
    Sono di plastica, e lei “cambia scheda” a seconda del tipo o della fase di lavaggio. Chiaramente sono programmi semplici, “con poche stringhe” e non di certo fatti da lei..ma acquistati con la macchina.

    “Non dico quanti anni, per non sembrare troppo vecchio, ma i conti li potete fare da soli”.
    Mi desti un “imput” quando ti scrissi “ho quasi 60 anni”:”io ne ho qualcuno in piu’..e mi hai facilitato il conto. Il disegno, non so….1974…’75 o ’76?. Ciao Bruce…ma hai chiesto a Blef, se gli piace?
    Salutalo 🙂

    Marghian

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    • bruce ha detto:

      1973.
      E per l’età, non dirlo a nessuno, che la cosa resti riservata, che resti soltanto tra noi …. in … Italia 😆

      Per il resto, mi diverto ancora a programmare. Questa volta con il visual basic di excel per tenermi in allenamento … mentale. Piccoli programmini, niente di che.

      Sono un po’ sorpreso che si adoperino ancora le scede perforate in lavanderia. Evidentemente le macchine sono rimaste come quelle che ho usato tanti anni fa in una azienda quando fui incaricato proprio di ristrutturare la lavanderia industriale interna.

      Ritornando al nostro disegno, a differenza della Sindone … non è un falso (?). 😆
      Non ci sono tracce di sangue 😆 E una sua datazione non ammetterebbe equivoci. Tuttavia ho un rispetto “religioso” per quel quadro e guai a chi me lo tocca.
      Bleff ricambia i saluti. Questi giorni lunghe passeggiate.
      Ciao
      Bruce

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      • MARGHIAN ha detto:

        Ciao Bruce. Tranquillo, saro’ muto come una tomba. sull’eta’ 😆
        In … Italia?! Non ho contatti stranieri da almeno 3 anni, dunque “no problem” 🙂
        “hai avuto il merito di avere avuto la pazienza di resitere a tutti i miei commenti “frontali” sulla religiosità e la fede” ecco la motivazione del “premio”. Tuttavia immaginavo qualcosa del genere.

        Io non so “programare”, in verita’ non mi e’ mai servito, giusto qualche formuletta in Excel,tipo = somma(eccetera), = se (eccetera), e faccio dei fogli di lavoro anche carini, ma con la matematica di terza media..che e’ quella che mi serve. Anzi, ne faccio in piu’-per imparare, in quanto il mio lavoro non prevede l’uso del pc a certi livelli, come invece per chi e’ addetto alla contabilita’, io sono una sorta di “bidello”, il nome esatto del mio profilo e’ “operatore alla vigilanza e accoglienza”, nell’ ambito dei “Beni Culturali”.

        Hai visto il vecchio film “lo sceriffo senza pistola?”. Ecco, nemmeno io, come “addetto alla vigilanza”, e nemmeno la divisa. Il cartellino di riconoscimento e via.

        Il mio uso del pc verte soprattutto sui files musicali… ma questa ovviamente non e’ programmazione, ma uso di un programma, con operazioni quali “nuovo”, “numero righi”, “elenco degli strumenti”, “eco-reverbero”….ed i soliti “copia-taglia-incolla” e “salva con nome”.
        Ne uso tre, due che mi fanno vedere i pentagrammi dove posso scrivere le note e stampare per poi suonare quanto “composto”,e dove si formano le note che suono; gli altri due si presentano come dei “mixer virtuali” con tanto di manopoline e cursori. E’ da li’ che faccio i files in Mp3, i primi due programmi non mi salvano i pezzi in quel formato.

        Credo che tu abbia ragione, sulle macchine che usano ancora le schede perforate.

        “A differenza della sindone non e’ un falso”…questa volta hai cominciato tu… 🙂

        Nemmeno la Sindone e’ un falso, nel senso che e’ un “documento” archeologico importante, che risale almeno al 1200. La datazione al C 14 fatta nell’89-se non sbaglio l’anno- “provo'” questa datazione, e fu l’allora arcivescovo di Torino Cardinale Ballestrero ad annunciarne ufficialmente l’esito..”ma per la devozione dimostrata dai fedeli resti una reluquia importante” disse nell’occasione. Potrebbe risalire pero’ proprio ai tempi di Cristo (la sindone subi’ un incendio intorno al 1500 e fu rattoppata da delle suore, e la datazione al 1200 potrebbe essere sbagliata per questo).

        “Falsa”, si’… ma nel senso che tu intendi, “non e’ una cosa soprannaturale”, non e’ una prova perche’ ^non e’ l’impronta di Cristo che, risorgendo, irradio’ qualche forma di energia-si parla “microonde”- imprimendo la sua immagine nel lenzuolo; ma potrebbe comunque essere l’impronta lasciata, in modo del tutto naturale, dal cadavere di un condannato alla crocifissione romana, credo che cio’ non sia da escludere, non so..
        Che fosse proprio Gesu’… la crocifissione, come sappiamo, era una esecuzione comunissima a quel tempo, e che si trattasse proprio di Lui e’ molto improbabile.

        Effettivamente questo quadro merita il tuo rispetto “religioso”.

        Buone passeggiate ca te & Blef, ciao.

        Marghian

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        • bruce ha detto:

          L’adorazione della Sindrone?
          E’ un po’ come adorare un falso della Gioconda? 😆
          Scherzoooooooooo, però a pensarci bene io penso a quante risate si starà facendo ancora nella tomba l’ideatore di questo scherzetto.
          Chiunque sia stato deve essere stato un genio, che ha menato per il naso milioni di persone e il fior fiore di prelati nel corso dei secoli alludendo volutamente al corpo del Signore.
          Come i moderni filmati truccati degli avvistamenti ufo (non dirlo a Ross altrimenti si arrabbia).
          Grazie per le passeggiate, ma ne faccio così tante che cominciano ad annoiarmi 😆
          Ciao

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          • MARGHIAN ha detto:

            Pero’, dai.. io la considero autentica per la sua antichita’.
            Sai una cosa? Lo “scherzetto”, da alcuni e’ attribuito nientemeno che a Leonardo da Vinci. Non solo, chi sostiene questa teoria, pensa che Leonardo abbia ritratto “se’ stesso” nel “telo sindonico”, che lui facesse parte di una non meglio precisata “setta giovannea”, che considerava il Battista piu’ importante di Cristo, e che fra i tanti messaggi “nascosti” nell’opera ci sia la “decapitaizone di Giovanni”, “deducibile” da una lieve “striscia” che “attraversa” il collo dell’uomo della sindone eccetera eccetera.
            Ciao Bruce.

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    • ross ha detto:

      foglio con i fori ai lati??? ma sii chiamava carta continua, e non ti dico quando si inceppava….

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      • bruce ha detto:

        Vero, quante incaz…, la caratteristica di questa carta doveva essere la “lettura facilitata” per via delle due righe di diversa colorazione ed invece le stampe le centravano entrambe, poi la stampa chissà perchè finiva sempre a metà carta per ripartire a metà di un altro foglio.
        E i moduli con carta carbone? Quanta carta carbone abbiamo tolto per ritrovarci con le mani tutte nere. Poi è arrivata la carta chimica dove non si vedeva mai un …. .
        Ciao cara
        Bruce

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  4. MARGHIAN ha detto:

    “Buone passeggiate…ca te & Blef”. Quella C e’ in piu’, per non smentirmi… 🙂

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  5. mariella54 ha detto:

    Cari amici vi auguro una buona domenica ,spero che da voi ci sia il sole perchè qui in Val Padana piove e tira vento ,altro non posso dirvi perchè di tutto ciò che dite non me ne intendo .Ciao

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    • MARGHIAN ha detto:

      Mariella!!! Benvenuta nella discussione, “non me ne intendo”..tanto non siamo a gara, Marie’.
      Ah, pioggia in val padana, e non la solita “nebbia in val padana” :)scherzo..
      Da me il tempo e’ bello, e’ piovuto un po’ ma in modo discreto, senza “fai arròris” come diciamo noi, “senza fare disastri. Ciao Marie’,

      Marghian

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      • bruce ha detto:

        …Ah, pioggia in val padana, e non la solita “nebbia in val padana”
        Quella c’è sempre ma non si vede, come diceva Totò 😆

        Qui non è poi tanto male, variabie. Il belle è che qui ogni domenica (di questi tempi) sul lungomare si svolgono avvenimenti sportivi. Oggi corsa ciclistica. E poi tutti al ristorante a base di pesce.
        Bruce

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  6. ross ha detto:

    Ma sai che cel’avevo anch’io quel Cristo stampato su carta continua? purtroppo non cel’ho più, a quel tempo ero molto stupida….ma ora che l’ho visto qui e lo ricordo benissimo, e non solo quello c’era di “disegno speciale” se ne facevano tanti. Io e quel tipo di stampante? come wess e dory ghezzi 😀

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  7. MARGHIAN ha detto:

    Non per ripetermi, rispetto a quanto scritto qualche giorno fa (ho visto delle schede perforate), ma…ho visto della carta “con i fori ai lati”, in una stampante dell’ufficio della concessionaria dove c’e anche l’officina meccanica quella da elettrauto, e pure quella del a carrozziere, per un faro che ho sostituito. Ecco, la ricevuta mi e’ stata fatta …con quella carta. L’impiegato ha “strappato” i lati con i forellini si’ da risultarne un documento “senza sbavature”. Infatti le ” asole” che rimangono ai lati vengono tolte con facilita’ (perche’ quella carta e’ predisposta cosi’). Ciao.

    Marghian.

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    • MARGHIAN ha detto:

      Chiaramente-e fortunatamente- ho scomodato una sola di queste officine 😆

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    • bruce ha detto:

      Ma va?
      Vedo che la tecnologia non si è fermata da alcune parti 😆
      Evidentemente devono essere smaltite le scorte dei moduli.
      Ciaoooo
      Bruce

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    • ross ha detto:

      Ma Margh.! con la carta continua si è stampato di tutto, quando facevo le fatture in quattro copie, non ti dico quante “asole ai lati” dovevo toglierle, ihihihihi Ma veramente non la conoscevi? eh sì che sei più vecchio di me!! 😀
      ciao ciao,Ross 😀

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      • bruce ha detto:

        😆 😆 😆 😆 😆 😆

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        • Enrico ha detto:

          Grazie, rivedere questo disegno e leggere alcune note mi ha riportato indietro di 40 anni, ale ore passate nel perforare le schede, nell’inserirle nel cervellone, il disco di nastro magnetico largo 50 cm su cui tutto veniva memorizzato, ed infine la stampa su enormi attrezzature lunghe oltre due metri…………….. il tutto nella sala macchine dell’IBM in viale Oceano Pacifico a Roma. FANTASTICOOOOOO !!!!!! ricordo che anch’io avevo un paio di disegni di questo tipo uno si chiamava TINKHY e rappresentava un scimmione simpaticissimo. Grazie ancora per le emozioni.

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