Late Heavy Bombardment. Intenso bombardamento tardivo. Parte terza: la grande battaglia

Ecco ci siamo.
Uno dei problemi fondamentali nella planetologia è cercare di determinare come i corpi planetari della parte interna del Sistema Solare si sono venuti a formare e si sono evoluti.

Come si sono venuti a formare, lo sappiamo. Un po’ meno come si sono evoluti.
Spieghiamo.

Circa 5 miliardi di anni fa, alla periferia della Galassia, c’era una nebulosa nella cui parte centrale si sarebbe creata una area più densa e di conseguenza la nube, sotto la spinta della forza gravitazionale, avrebbe cominciato a contrarsi. Nella zona centrale, la densità e la temperatura sarebbero aumentate e si sarebbe formato il proto-Sole.

Dopo una manciata di milioni di anni (non miliardi), circa 4,6 miliardi di anni fa, la contrazione avrebbe causato un aumento della velocità di rotazione e della forza centrifuga del sistema. Così la nube si sarebbe appiattita, assumendo un aspetto simile a un disco rotante intorno al Sole.
Nel frattempo nel disco circostante accrescevano alcuni corpi attraverso delle collisioni e attirando frammenti più piccoli presenti nello spazio circostante. Si sarebbero formati così i proto-pianeti, dai quali sarebbero derivati gli attuali pianeti, mentre il proto-Sole si trasformava in una stella gialla e stabile.

Allo stato attuale si pensa che l’intero sistema solare abbia una dimensione di circa 80 UA ovvero ottanta volte la distanza Terra-Sole.
Ma cosa c’è dentro?

Mercurio, poverino è il pianeta più vicino ad arrostirsi al Sole.
Poi Venere, che è un po’ un enigma per il fatto che gira al contrario (assieme a Urano) e non è molto raccomandabile per starci a causa delle elevate temperature.
Ecco che ci stiamo noi: la Terra con il suo satellite la Luna e un troiano. Siamo l’unico pianate del sistema solare dove è nata la vita, anche se abbiamo la tendenza a scordarcelo.
Poi Marte con due sassoloni  (Deimos e Phobos) che gli girano attorno. E’ il pianeta che più ci assomiglia.
Quindi ad una distanza di circa 2 UA fino a 3 UA c’è una fascia piena zeppa di asteroidi, di cui 4 abbastanza grandicelli. Il più noto è Cerere.
Poi arriva una serie dei pianeti giganti gassosi: Giove (il più grosso di tutti, 2,5 volte la massa di tutti gli altri pianeti messi insieme), anche lui ben fornito di satelliti (63, di cui i più famosi sono Ganimede, Callisto, Io, e Europa e una gran serie di troiani che lo precedono e lo seguono); Saturno (grosso l’equivalente di 95 masse terrestri), famosissimo per i suoi anelli e anche lui con diversi satelliti (60 tra i quali Titano e Encelado); Urano (14 masse terrestri) che forse a causa dello scontro con altro grosso corpo celeste ha una inclinazione assiale superiore a 90° rispetto all’eclittica, anche lui ben fornito di satelliti (27).

Tutti questi pianeti sono compresi in circa 19/20 UA.
Ad un distanza considerevole di 30 UA troviamo Nettuno, pianeta con 13 satelliti e ruota in senso antiorario. E’ l’ultimo dei pianeti del sistema solare e compie una rotazione attorno al Sole in circa 164 anni. Non sappiamo niente di lui.

Ed ora viene il bello. ( prendete fiato)
In una regione dello spazio che va da 35 UA a 70 UA c’è un grande anello (circa 40 UA, praticamente più dell’intero sistema solare) occupato da detriti di ogni dimensione, ma anche da corpi  ghiacciati: la fascia di Kuiper.
Si pensa che la fascia di Kuiper contiene un numero indefinito di corpi, compreso tra dieci milioni ed un miliardo. Si pensa che tra le 38 e le 50 UA siano presenti almeno 70mila oggetti con dimensioni maggiori ai 10 chilometri di diametro. Le stime, che si estendono agli oggetti fuori dalla portata visiva, parlano di 10 milioni di corpi con diametro superiore ai 10 chilometri e di 10 miliardi di corpi con diametro che supera il chilometro.

Tutti questi corpi, detriti piccoli e grossi fino a pianetini, sono i veri protagonisti di questa battaglia.

Plutone (39 UA) è il più grande pianeta nano della fascia di Kuiper, Ha un’orbita relativamente eccentrica, inclinata di 17 gradi rispetto al piano dell’eclittica che arriva a solo 29,7 UA dal Sole, mentre l’afelio è situato a 49,5 UA dal Sole. Potete capire che razza di orbita percorre.
Plutone (con tutto un seguito di asteroidi chiamati plutonini) attraversa l’orbita di Nettuno entrando con esso in risonanza, ovvero Plutone orbita due volte intorno al Sole ogni tre orbite di Nettuno, che dette in parole povere si danno fastidio a vicenda ogni volta che si incrociano con la loro forza di gravità.

Cosa significa?
Significa che questi asteroidi e pianetini interagiscono con Nettuno. E ogni volta che questi corpi entrano in risonanza con Nettuno vengono letteralmente scaraventati all’interno del sistema solare.

Ma non è finita. (altro respiro)
Ora succede quello che è previsto dalla fisica, ovvero uno scambio di energia. In pratica Nettuno da una spinta a questi pianetini (anche di enorme dimensione) conferendoli energia e nello stesso tempo Nettuno perde quella concessa (conservazione della energia). E’ quello che succede quando due persone vanno in bicicletta: la persona che riceva la spinta accelera, mentre chi da la spinta perde velocità.

Con l’aumentare delle interazioni Nettuno perde così progressivamente energia e questo destabilizza la sua orbita facendola passare in una orbita leggermente più lontana dal Sole. Di conseguenza entra maggiormente nella fascia di Kuiper.

Questo progressivo e costante ingresso di Nettuno nella fascia di Kuiper scaraventava ulteriormente i pianetini (piccoli e grandi) nel sistema solare.

Alcuni di essi andavano letteralmente ad infrangersi contro i pianeti interni, altri nel passaggio nelle vicinanze di Urano venivano ulteriormente accelerati per effetto fionda facendo proseguire la loro corsa.
Lo scambio di energia produceva un progressivo rallentamento di Urano che anch’esso si spostava in un orbita più distante dal Sole.
I pianetini una volta che transitano nelle vicinanze di Saturno venivano a loro volta scaraventati all’interno e anche Saturno si spostava di orbita verso l’esterno.

Ora, respirate profondamente, e se non ce la fate prendetevi un attimo di pausa o fatevi un buon tè per leggere tutto d’un fiato il gran finale.

Giove non è un piccolo pianeta è il più grande, è il re dei pianeti.
Giove con la sua imponente massa conferiva ai pianetini e corpi ghiaccciati che passavano dalle sue parti una tale spinta da farli schizzare via dal sistema solare. Si pensa che la nube di Oor posta dai 20.000 ai 100.000 UA dal Sole siano appunto questi pianetini e corpi ghiacciati lanciati da Giove. Alcune di esse rallentano a formare le comete con orbite fortemente eccentriche. Sono quelle che vediamo di tanto in tanto nei nostri cieli.

Ma Giove con la sua massa ha fatto di più.
E’ entrato in risonanza con la nuova orbita di Saturno nel rapporto 1:2. Questo significa che ad una orbita di Saturno, ne corrisponde due di Giove con un grande scambio di energie tra due giganti (come gli effetti delle maree generate dalla scambio di energia tra la Terra e la Luna).
Gli effetti sono stati due. Il primo ha stabilizzato i troiani di Giove, che ora lo precedono e lo seguono fedeli come tanti cagnolini. Il secondo effetto ha destabilizzato l’intero sistema solare. Saturno si è spostato in una nuova orbita più vicino ad Urano che a sua volta è entrato in risonanza con Nettuno facendolo ancor più penetrare nella fascia di Kuiper.
La conseguenza?

Un “Intenso Bombardamento Tardivo”

Il 90% degli asteroidi e pianetini venivano letteralmente scaraventati contro i pianeti interni con gli effetti che abbiamo visto sulla Terra.
Un bombardamento continuo e devastante.

Si pensa che la Terra sia stata bombardata da qualcosa come 22.000 asteroidi da lasciare crateri di oltre 20 km; 40 asteroidi da lasciare crateri di 1.000 km; e 5 asteroidi da creare crateri di 5.00 km da fondere quasi tutta la crosta terrestre come abbiamo già visto nella prima parte.

A questo punto voi mi domanderete perché questo bombardamento è chiamato tardivo. Il motivo sta nel fatto che è avvenuto dopo la creazione del sistema solare. Tardivo, per l’appunto.
Ok, io avrei finito. E’ stato interessante vero?

Interessante – mi risponde il mio cane- ma da dove arriva questa teoria?

Giusto.
Questa descrizione è avvenuta con l’avvento di computer sempre più potenti attraverso i quali è stato reso possibile testare le più moderne teorie e mettere alla prova modelli più complessi. Di fatto sono state inserite nei computer tutte le leggi fisiche (note) che governano il sistema solare: il sole e tutti i pianeti, le loro masse, orbite, pianetini e compagnia bella, tutte le nostre conoscenze in materia di astrofisica per testare i vari modelli che gli scienzati proponevano. Un modello è affidabile se i risultati corrispondo realmente alla situazione.

Il modello più affidabile è stato il modello di Nizza. In pratica è stato inserito la teoria dell’intenso bombardamento tardivo e il computer ha tirato fuori esattamente la configurazione attuale dei pianeti, compresa la fascia di Kuiper, la cintura degli asteroidi tra Marte e Giove.

Ma ci sono alcune difficoltà. Sulla fascia di Kuiper per esempio. Secondo la teoria di Nizza le orbite di questa fascia dovrebbero essere meno eccentriche rispetto a quella osservata.  La teoria di Nizza prevede una categoria di asteroidi chiamati asteroidi “grigi” (non vi spiego cosa sono perchè ci vorrebbe un altro post) che non ci sono.
Inoltre non spiega da dove arrivano i pianeti Urano e Nettuno completametne diversi da tutti gli altri. Hanno infatti composizioni completamente diverse dagli altri pianeti gassosi come Saturno e Giove, diversi campi magnetici, diversa composizioni, inclinazione dell’asse, rotazione attorno al Sole. Non si sa neppure quando si sono formati, quanto sono vecchi, se si sono scambiati di posto. Niente.

Ma per noi ci basta e ci avanza.

Uffa che fatica, ma spero di essere riuscito a farvi sapere qualcosa in più.


Prima puntata
Seconda puntata


Informazioni su bruce

Ingegnere. Io sono responsabile di quello che dico, non di quello che capisci tu. (Massimo Troisi)
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19 risposte a Late Heavy Bombardment. Intenso bombardamento tardivo. Parte terza: la grande battaglia

  1. MARGHIAN ha detto:

    Ciao Bruce. Per me…ci sei riuscito benissimo, fatica ricompensata. Mi hai fatto fare un bellissimo ripasso sul sistema solare, su come si e’ formato e sui suoi misteri. Hai posto questioni molto interessanti, come il fatto che esistano vari tipi di pianeti che, per questa diversita’, creano un mistero, dato il fatto che si sono formati dalla stessa materia originaria del il disco protoplanetario.

    So, almeno intuitivamente, che un pianeta come Giove ha dato la spinta a moltissimi asteroidi e comete, e tanti altri li ha ingoiati (con la cometa Shoemaker-Levi ci ha dato una dimostrazione) accreescendo via via le sue dimensioni. Anche la Terra, come hai ben descritto, “nel suo piccolo” ha continuato ad alimentarsi di “planetesimi” e detriti vari. Chiaramente tutti i pianeti fanno questo, ma Giove e’ ovvio, lo fa in maggior misura, come se la cavano bene anche Saturno, Urano e Nettuno. Mi ha interessato la diversita’ che tu hai evidenziato fra Giove, Saturno, Urano e nettuno. Come mai questa differenza? Forse che diverso tipo di materiale era distribuito in “fasce diverse” si’ da formare in una fascia un “giove” ed in altre una “venere”, un “mercurio”, una “terra”?

    La posizione attuale dei pianeti mi fa pensare: “e se prima erano disposti diversamente?”.
    Ah, una teoria di cui lessi anni fa, sull’esistenza di pianeti rocciosi e pianeti gassosi dice che “il vento solare ha portato il materiale piu’ volatile distante dal Sole ecco perche’ a certa distanza troviamo un giove, un saturno, un urano… mentre le sostanze “rimaste vicine” perche’ piu’ pesanti da “spazzare lontano” hanno formato i vari “mercurio” venere”, “terra” o “marte”.

    Ma e’ soltanto quanto lessi su questa teoria, che di sicuro lascia molti punti che non soddisfano (infatti, molti “giovi” di altre stelle hanno orbite strettissime, ora che ci penso).

    Una teoria forse semplicistica insomma, di cui appresi cosi’, per caso.
    Aspetto di sapere cosa sono questi asteroidi “grigi”. Ciao.

    Marghian

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    • bruce ha detto:

      Ciao marghian, rieccomi, dopo che sono stato fuori altri due giorni.
      Intanto grazie. Lo considero un incoraggiamento a proseguire malgrado il degrado scientifico che c’è su internet. E come dice una nostra amica: “gli argomenti seri, delicati e che sono di pubblica utilità non vengono nè letti e neppure commentati, è dal tempo in cui scrivevo su splinder che non ho mai compreso perchè si preferisca leggere puttanate.”

      “La posizione attuale dei pianeti mi fa pensare: “e se prima erano disposti diversamente?”
      Effettivamente si pensa che tutto il sistema solare all’origine era più compatto, più vicino al Sole tranne la fascia di Kuiper.
      Poi proprio per l’ingresso di Nettuno in questa fascia si è scatenato lo scompiglio. Mentre gli asteroidi venivano scaraventai all’interno tutti gli altri pianeti come una fisarmonica si allontanavano dal Sole scatenando ulteriori interazioni con questi asteroidi che finivano per bombardare l’intero sistema solare.
      Si pensa che si siano scambiati di posto anche mercurio e venere per non parlare appunto di Nettuno ed Urano.

      Per quanto riguarda i grandi pianeti gassosi, qui ho una mia teoria (supportata solo dal mio cane Bleff). All’origine, penso, quando il sistema solare era una nube di gas, c’erano alcune discontinuità di pressione all’interno di essa (esattamente come nelle nebulose che poi hanno formato le galassie e poi le stelle)
      L’area a maggior densità ha formato il sole, lasciando poca materia attorno a se formando i pianeti mercurio, venere , la terra e marte.
      Poi c’era una ulteriore zona ad elevata densità che ha raccolto abbastanza materia ma non sufficiente per formare una nuova stella. Infatti Giove potrebbe essere una stella mancata. E lo sarebbe stata se avesse incorporato anche la materia di Saturno e Urano.
      In definitiva oggigiorno potevamo anche noi avere due soli.

      Infine c’era una regione molto estesa alla periferia della nube gassosa primordiale che non è riuscita mai a raggrupparsi a formare un grande pianeta, rimanendo polverizzata in milioni di piccoli e medi corpi: ovvero la fascia di Kuiper.

      Un saluto
      Bruce

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  2. MARGHIAN ha detto:

    Secondo questa teoria, piu’ che solamente “spazzate via lontano” sarebbe piu’ corretto esprimersi cosi’: “gli elementi piu’ “volatili” sarebbero stati tenuti “a freno” e a debita distanza dal “vento solare”, i frammenti pesanti, ivece, sarebbero stati attratti o si sarebbero mantenuti piu’ vicini al Sole”. Ma…e Plutone?
    Ah, e’ un KBO, vero..come Sedna, Quoar ed altri. “Possono esistere anhe duecento pianeti nani come Plutnoe….” (M. Hack). Ciao.
    Marghian

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    • bruce ha detto:

      Nella fascia di Kuiper ci sono milioni di piccoli medi e grossi asteroidi. Non credo che il vento solare abbia avuto influenza su questi corpi, perchè le forze che entrano in gioco sono molto elevate.
      E poi è stato constatato il vento solare arriva appena all’orbita di Plutone, il pianeta nano più esterno del Sistema solare, e forse poco oltre, formando una specie di bolla chiamata eliosfera oltre la quale il vento solare non è più sufficiente a spingere indietro il mezzo interstellare chiamato anche “bow shock” (materiale rarefatto costituito da gas e polvere che si trova tra le stelle all’interno di una galassia)
      Comunque sui “Kuiper belt objects” penso di scrivere qualcos’altro.
      Ciao

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  3. liù ha detto:

    Una domanda da profana: potrebbe mai ricapitare un altro bombardamento simile alla terra!
    Per il resto non mi esprimo perchè troppo complicato per me ,interessante ma complicato!
    Marghian è per te l’interlocutore perfetto! 😉
    Ciao,buona giornata!
    liù

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    • bruce ha detto:

      Ciao liù, perchè dici troppo complicato?
      Anche tu puoi essere l’intrlocutrice giusta, non sei una che legge molto? E allora?
      Per quando riguarda un altro possibile bombardamento, no,non ci sarà, oramai l’equilibrio è raggiunto. A meno che … leggi le prossime puntate ….

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    • MARGHIAN ha detto:

      “Marghian e’ per te l’interlocutore..per ..fetto? Magari… sei molto carina Liu’, grazzie!
      Ciao.

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  4. MARGHIAN ha detto:

    Ciao Bruce… infatti, e’ un incoraggiamento, perche’ sono posts come i tuoi a rendermi interessante il mondo dei blogs, naturalmente non solo questi post ma in modo particolare si’, per discutere e per informarsi. Il degrado scientifico non e’ solo in internet, ma nell’ignoranza generale della gente in materia di scienza in particolare. Ti faccio un esempio per inquadrare cio’ che intendo per “ignoranza in materia di scienza in particolare”. Prendi l’ignoranza generale, intervista delle persone scelte fra quelle ignoranti, poni qualche domanda su Garibaldi e..qualcosa te la sanno dire. Chiedi di Dante Alighieri, Giulio Cesare o di Manzoni..qualcosa te la sanno dire. Su quesiti scientifici spesso non hai nessuna risposta. “Ulisse..l’odissea, si’…” mentre su “che cosa e’ un protone” ecco, zero (il mio discorso e’ generale, chiaramente ce’ anche chi si documenta su cose scientifiche ma, se fai una statistica, la gente che legge si butta su cose umanistiche e letterarie, narrativa eccetera…che sono cose interessanti e utilissime, ma se ogni tanto si leggesse qualche saggio scientifico… e ci sono anche programmi divulgativi che aiutano a “saperne qualcosa”.
    Pure io ritengo che in origine il sistema solare fosse “piu’ raccolto” e magari le distanze fra i pianeti erano piu’ “regolari” (intendo per regolari quei rapporti matematici tipo “la sequenza di fibonacci”, infatti degli astronomi considerano anche questa, che i bracci a spirale di una galassia –e quindi anche di un disco protoplanetario- rispettino questa bellissima proporzione, e che anche i pianeti possano costituirsi “a quelle distanze”, chiaramente non in modo cosi’ preciso, perche’ tante sono le forze in gioco. Pero’ ho sentito un astrofisica dire che forse (agli inizi dell’esistenza del sistema solare, moltiplicando la distanza Sole-Mercurio per 1,618 si sarebbe ottenuta piu’ o meno la distanza Mercurio-Venere, e moltiplicando questa distanza sempre per 1,618 la distanza approssimativa tra il Sole e la Terra e cosi’ via (ripeto, non in maniera impeccabile, “fibonacci” avrebbe solo una valenza statistico-teorica, tante sono le altre forze in gioco…)
    Naturalmente un pianeta come Nettuno ha creato scompiglio, attirando asteroidi e respingendone per effetto fionda. Ma si verificavano e si verificano scontri fra asteroidi e asteroidi, seppur rari.
    E c’e poi la nube di Oort, dove girano miliardi di comete e asteroidi. Forse un grosso corpo celeste disturba anche quei frammenti di ghiaccio e roccia (c’e chi ipotizza ci possa essere qualche nana bruna, compagna non ancora scoperta del Sole – le sono stati dati molti nomi, “nemesis” per citarne uno.

    Su Mercurio e Venere non sappiamo se c’e stato “scambio di posto” ma non lo escluderei affatto, ma sono quasi sicuro che Venere sia stato coinvolto in qualcosa: rotazione lenta, retrograda, eppure…la sua forma e’ quasi sferica, come “lavorata al tornio” dunque…ha girato in modo normale, magari con una rotazione di 20 o 30 ore, per alcuni miliardi di anni. Venere sarebbe .un pianeta accidentato insomma

    “…quando il sistema solare era una nube di gas, c’erano alcune discontinuità di pressione all’interno di essa (esattamente come nelle nebulose che poi hanno formato le galassie e poi le stelle)
    L’area a maggior densità ha formato il sole, lasciando poca materia attorno a se formando i pianeti mercurio, venere , la terra e marte”.
    Ecco, qui in questa fase forse entra in gioco “la progressione di Fibonacci”- le distanze fra le “striscie piu’ dense” dopo l’area centrale forse rispettavano piu’ o meno questa proporzione, come ha detto quell’atrofisico (e l’ho letto anche su una rivista, non so se Focus o Newton, un articolo dal titolo tipo “le stelle e la regola aurea”, qualcosa del genere.
    Ecco, ecco…Giove, la stella mancata, cosa che si pensa anche per Saturno, nonostante delle differenze di costituzione della materia planetaria.
    E poi c’e la cintura degli asteroidi piu’ famosa, situata fra Marte e Giove. I casi sono-almeno- due: non si e’ mai formato un pianeta (“colpa di Giove e di Marte, in misura minore) o era un pianeta che si e’ frantumato. Anche qui fioccano i nomi di fantasia, “fetente” e’ uno di questi.
    Un pianeta disintegratosi ..per forze mareali o per .un urto tipo “Terra – planetoide” che avrebbero generato la Luna? Intrigantina la cosa eh?
    Un certo Immanuel Velikowsky scrisse un libro al confine fra scienza e fantasia, “worlds in collision”, mondi in collisione. Non ho letto il libro, ma so che lui parlava come te di “venere e..ah, Marte, non Venere…scambiatisi di posto, di “passaggi ravvicinati” di grossi corpi celesti.
    Ipotesi monto interessanti le sue ma..aveva un “difettuccio”: per lui queste cose accaddero leggi leggi..ai tempi del Diluvio (Marte che ci passa troppo vicino per andare a scalzare Venere) e nei tempi di Mose’ (Venere che ci passa vicino per andare.dove si trova adesso!).
    Lui voleva spiegare Diluvio e Piaghe d’Egitto, ma a parte questa “stranezza” la sua teoria e’ verosimile, ma con tempi molto piu’ lunghi rispetto a poche migliaia di anni, fra “noe’” e “mose’”.

    Un saluto anche da parte mia, ciao…
    Marghian

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  5. MARGHIAN ha detto:

    Piu’ che un commento mi sembra un post…. eh, bbeh…. non ho chiuso qualche parentesi, come mi accade spesso, ma… :)Ciao Bruce.

    Marghian

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  6. bruce ha detto:

    Tutto vero caro marghian.
    E parto proprio da Fibonacci, il matematico pisano, il primo algebrista italiano.
    Nessuno e poi nessuno credo che sappia chi sia e tanto meno che fu il primo matematico (e siamo nel 1200 d.c.) ad introdurre i numeri arabi (in realtà erano indiani) e a dedicare una vita allo studio delle successioni di cui quella a cui tu hai giustamente ricordato, portando una vera rivoluzione nei calcoli che fino ad allora erano fatti con i numeri romani.
    E pensare che tutto cominciò dallo studio sulla riproduzione dei … conigli.
    In realtà la sequenza di Fibonacci stabilisce che il rapporto di un numero per il secondo che lo precede è tendente al valore 2,618, che è il quadrato di 1,618.
    Per curiosità ho fatto un rapporto in unità astronomiche tra le distanze dei vari pianeti rispetto a quello che lo precede :
    Mercurio
    Venere 1,8682
    Terra 1,3831
    Marte 1,5640
    Cintura asteroidi 1,7679
    Cerere 1,0000
    Giove 1,8839
    Saturno 1,8313
    Urano 2,0107
    Nettuno 1,5673
    Fascia di Kuiper 1,1643
    Plutone 1,1269

    Per quanto riguarda ciò che c’è dentro la fascia di Kuiper e al di fuori che la possa perturbare forse scriverò prossimamente qualcosa su Sedna, forse il misterioso pianeta X.

    Per quanto riguarda la cintura degli asteroidi tra Marte e Giove ci sono molte ipotesi come la collisione tra due grossi pianeti come hai detto tu. Purtroppo manca quello che è definito il corpo del reato per darne conferma, infatti sono troppo piccoli i frammentati fatta eccezione per Cerere.
    (Ora se ci fosse Ross a commentare direbbe che è opera di una guerra interplanetaria tra alieni che hanno fatto esplodere un pianeta)
    Sono più propenso a dare la responsabilità alla interferenza di Giove.

    Approfondirò il discorso su Immanuel Velikowsky che non conosco, ma mi piacerebbe leggere il suo libro.

    Grazie per il commento, marghian, e spero che possano aiutare i lettori ora come nel futuro ad innamorarsi della astronomia e astrofisica oltre che Pascoli, D’Annunzio, Leopardi e compagnia bella, perché anche le stelle fanno sognare.
    ciao

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  7. MARGHIAN ha detto:

    Ciao Bruce. Interessanti le tue verifiche, ed e’ vero, il rapporto fra un numero ed il secondo che lo precede equivale ad un umero tentente a 2,618, il quadrato di 1,618 (come sai, altro “numero fisso di fi-boacci e’ 0,618 , dividendo un numero della sequenza per quello che lo segue).
    Si’, sapevo del problema di Fibonacci, partendo da una coppia di conigli rinchiusa in un luogo recintato e supponendo che la prima coppia ne produca un’altra ogni mese, e questa ancora un’altra al secondo mese..quante coppie di conigli capaci di riprodursi si avrebbero in un anno?

    Vero, Fibonacci fece conoscere lo zero, gia’ in uso in Oriente (gia’ in India come hai scritto). Forse non tutti sanno che la “regola aurea” viene da tempi remotissimi usata nelle costruzioni, nell’arte, persino nella muisca. Una volta mi divertii a misurare, approssimativamente, il nuraghe del sito archeologico dove lavoravo come “sorvegliante” per il Ministero Beni Culturali. Conoscevo dai dati appresi dall’archeologia ufficiale, che il nuraghe aveva una altezza originaria stimata intorno ai 17-20 metri. Ecco, io mi divertii a fare dei calcoli: diametro x 1,618 (30 metri per..) ed ecco, 18,54, entro l’altezza media stimata (i nuraghi sono oggi tutti scapitozzati, mancano della parte finale, ecco perche’ non si sa..si suppone).

    Provai, contando i passi, a vedere se moltiplicando il diametro (5 metri) interno della prima camera ogivale per 1,618 mi avrebbe dato l’altezza, che gia’ conoscevo, 8 metri. Risultato…8,09. Non ero ancora contento, Bruce e… moltiplicando l’altezza della prima camera per 0,6 ecco che mi diede 4,8 metri, e l’altezza esatta e’ 4,5 . Una terza camera e’ alta solo 2,7 metri, quasi il risultato dell’altezza della seconda per 1,6 che e’ 2,88. Gli studiosi dicono che, approssimativamente, la seconda camera di un nuraghe e’ alta poco piu’ della meta’ della prima, la terza-se c’e- poco piu’ della meta’ della seconda. E gli antichi sardi, 3500 anni fa, non conoscevano la scrittura (mah, ne dubito…e non solo io).

    Sedna potrebbe essere un “candidato” per dare un volto al “pianeta X , anche se non si esclude che ci possa essere anche qualche altro corpo celeste ancora piu’ grosso, ma Giove penso sia il responsabile delle perturbazioni dei frammenti della fascia di Kuiper.
    Ah, vero… ma c’e chi lo sostiene davvero, se leggi la “saga” di Nibiru, il fantomatico “decimo pianeta”-considerando, come facevano i Sumeri, il sole come “pianeta”, la collisione con un grosso planetoide grande qualto Sedna avrebbe colpito il pianeta che ora e’ la cintura degli asteroidi generando “Tiamat” ed un altro pianeta, non so se Marte o la Terra.. mah. Ciao Bruce, scusa qualche incongruenza nel commento, se c’e..sto scrivendo in fretta che’ sono le 22,15..va beh che questa notte si dorme un’ora in piu’….

    Marghian

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    • bruce ha detto:

      Perbacco! Anzi perbacco due volte.
      La prima che hai lavorato per il Ministero dei Beni Culturali (ecco ora si spiega perchè i nuraghi sono in rovina in Sardegan 😆 concedimi la pessima battuta serale)
      La seconda che ti sei cimentato in queste misurazioni. Non credo che sia una cosa alla portata di tutti e poi perchè sei passato ad altro lavoro?

      In matematica il numero aureo è noto risolvendo la equazione
      x^2 – x – 1 = 0 (x al quadrato, meno x, meno uno uguale a zero)
      E’ una semplicissima equazione di secondo grado che ha due soluzioni.
      Scartata quella negativa si ha:
      (1 + √5)/2 = 1,6180
      Inserendo valori alla x si ottiene la equaxione di una parabola.
      Comunque molto interessante quello che hai riportato a dimostrazione che i popoli antichi non conoscevano l’algebra ma avevano molto sale nel cervello.
      Su Nibiru ho scritto molto nel mio sito privato. Forse riporterò qualcosa perchè molte “catastrofi” vengono attribuite proprio al passaggio periodico di questo fantomatico pianeta.
      Un gran piacere leggerti.
      Ciao da
      Bruce

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  8. MARGHIAN ha detto:

    io mi divertii a fare dei calcoli: diametro x 1,618 (30 metri per..) ed ecco, 18,54″… un caspita, moltiplicaii il diametro per 0,618…30*0,618, mi sembrava infatti che qualcosa non tornava…. In excel adesso ho rifatto il calcolo, ma e’ nello scrivere che ho sbagliato, ciao.

    Marghian

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  9. MARGHIAN ha detto:

    Ciao Bruce..interessante l’equazione sul numero aureo…anche se, nello studio, io mi sono fermato al primo esempio di equazione: nx= N (per esempio, 5x=10 dove facendo 10/5 hai 2, infatti 5×2..dieci) :)ricordati che ho fatto solo la terza media(mannaggia, in certo senso, mio padre non aveva la disponibilita’ economica per farmi andare avanti negli studi e….paff, a lavorare (ecco, allora, da 18 a 33 anni si’ che facevo altro lavoro…leggi sotto, in proposito).

    “I nuraghi sono in rovina”, beh..hanno quasi 4000 anni… e poi il Ministero Beni Culturali non e’ l’unica cosa che non va bene, in Italia. E poi io.. 🙂 da solo, non potevo rimettere le cose a posto, non ci riescono nemmeno i politici…

    Perche’ ho cambiato lavoro? Semplice, non ho affatto cambiato lavoro, ma semplicemente sede. Sempre “beni culturali” lavoro dal settembre 2005 nell’Archivio di Stato di Oristano. Prima…quattro anni al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, poi sei anni nel sito archeologico dii Tharros, vicino ad Oristano, nove anni nel sito “nuraghe Losa” di Abbasanta (dove mi sono divertito con Fibonacci) ed ora nella sede attuale. Il lavoro, a parte le differenze dovute alla sede specifica dove lavori e’ rimasto lo stesso, “costode e guardia notturna nel Ministero Beni Culturali” qualifica ora ^ribattezzata “operatore ai servizi di vigilanza e accoglienza” (che puo’ essere in un museo, una biblioteca, un sito archeologico, un archivio…) :)Tutto qui.

    Altroche’ se gli antichi avevano sale nel cervello! A proposito di Fibonacci, a Tg Leoardo di qualche anno fa si disse:”svelato il mistero di una “calcolatrice” degli Inca, che consisteva in una piccola scatola a piu’ “scomparti” e che funzionava secondo la progressione “uno”, “uno”, “due”, “tre”, “cinque”, “otto”…(parole testuali della giornalista di Leonardo, Rai 3). Io esclamai..”ma queseto e’ fibonacci!”.

    Ah, su Nibiru indicami qualche tuo post, cosi’ lo leggero’.

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    • bruce ha detto:

      Allora ti dico in confidenza che anche mio padre smise di farmi studiare per difficoltà economiche dopo aver fatto “l’avviamento professionale”. Un professore disse a mio padre (ignorante) dopo le elementari che era meglio che i figli degli operai facessero gli operai. E lui ci ha creduto. Ho lavorato per qualche tempo in officina con lui, ma gli ho fatto tanto tenerezza (ero gracilino e non ne azzeccavo una) che si indebitò per farmi studiare privatamente. Ho sostenuto gli esami di terza media per passare poi al liceo scientifico studiando su libri di seconda e terza mano.
      L’Università l’ho conseguita … lavorando.
      Non so se ne è valsa la pena. Alla fine alcuni miei amici di classe hanno condotto una vita più tranquilla, senza responsabilità con stipendio e pensione garantita.

      Se rinasco faccio il guardia boschi 😆 Aria sana, vita sana e tutta natura.
      Su Nibiru farò una estrazione dal mio sito dei misteri.
      Ciaooooooooo

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  10. MARGHIAN ha detto:

    Ciao bruce. Ho letto anche l’altra-piu’ recente- tua confidenza. Lo so, molti studiano e lavorano, e.in confidenza io non credo che ce l’avrei fatta, va bene che la necessita’ aguzza..l’impegno, oltre che l’ingegno. Mi riferisco soprattutto al fatto che tanti mi dicono “puoi sempre farlo”, nelle ore libere studi….” ma io “mi conosco” e non so se, dopo una giornata passata al lavoro, sarei capace di stare rinchiuso in un’aula (corsi serali eccetera).
    A me sarebbe piaciuto andare avanti negli studi non tanto per lavoro ( Un impiego o qualcosa senza studiare tanto ti fa guadagnare, credo, quanto un insegnante o quasi). Ricordo che gia’ alle medie pensavo di andare avanti per “sapere” piu’ che per un lavoro, o meglio per avere l’una e l’altra cosa, diciamo cosi’. Riguardo alle tue vicissitudini a rincorrere il francese, hai fatto una bella faticata, non c’e dubbio. Ciao Bruce.

    Marghian

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