I Re Magi (sono esistiti?)

2011 anni fa di questi giorni, i re Magi erano in viaggio guidati da una stella cometa alla ricerca del neonato Re dei Giudei.

Ma chi erano realmente questi magi? Cosa sappiamo di loro?
Sappiamo che erano dei Re
Sappiamo che erano dei magos (termine greco)
Sappiamo che erano tre
Sappiamo che venivano da oriente
Sappiamo che portavano in dono oro, incenso e mirra
Sappiamo che seguivano una stella cometa.

In realtà di loro non si sa un gran che.
Tutte le notizie che abbiamo sui Magi ci vengono dai Vangeli Apocrifi e Canonici e da ricostruzioni e ragionamenti postumi.

I tre misteriosi personaggi sono menzionati solo nel Vangelo di Matteo che parla dei Magi che dall’Oriente arrivarono a Gerusalemme durante il regno di Erode alla ricerca del neonato Re dei Giudei.

Leggenda o realtà?
La storia dei Re Magi è una leggenda che nasce molto lontano, in terre esotiche e ricche di antiche tradizioni, ispirata all’oracolo di Balaam, che aveva annunciato che un astro sarebbe spuntato da Giacobbe e uno scettro da Israele.

Dai vangeli Apocrifi si legge:
” Un angelo del Signore si affrettò di andare al paese dei persiani per prevenire i re magi ed ordinare loro di andare ad adorare il bambino appena nato. Costoro, dopo aver camminato per nove mesi avendo per guida la stella, giunsero alla meta proprio nel momento in cui Maria era appena diventata madre.”
E’ da sapere che in quel momento il regno persiano dominava sopra tutti i re dell’Oriente per il suo potere e le sue vittorie.

I re magi erano tre fratelli: Melchiorre, che regnava sui persiani, poi Baldassare che regnava sugli indiani, ed il terzo Gaspare che dominava sul paese degli arabi”.

E’ anche interessante che il “Libro della Caverna dei Tesori”, scritto nel V secolo d.C., ma riferentesi ad un testo siriaco più antico, descrive i Magi come Caldei, re e figli di re, in numero di tre.

Vediamo ora cosa dicono i vangeli Canonici:
“Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: “Dov’è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo”.

All’udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s’informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia.
Gli risposero: “A Betlemme di Giudea, perché così è scritto.”
“Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme esortandoli: “Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo”.
“Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia.

Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese” (Mt., 2, 1)

Quali considerazioni possiamo fare?
La prima cosa che mi salta all’occhio è il luogo della nascita di Gesù che sarebbe una casa e non una grotta.
Eppoi la discordanza delle due versioni sta a confermare che c’è un alone di mistero ed incertezza attorno ai Re Magi.
Vediamo.

Cominciamo dal termine “Mago”
La parola ‘mago’ che si usa per indicare questi personaggi non va identificata con il significato che oggi noi diamo. Il vocabolo deriva dal greco ‘magoi’ e sta ad indicare in primo luogo i membri di una casta sacerdotale persiana (in seguito anche babilonese) che si interessava di astronomia e astrologia. Potremo meglio nominarli: studiosi dei fenomeni celesti.

Quindi studiosi di astronomia, seguendo la lettura del cielo, avevano riconosciuto in Cristo uno dei loro “Saosayansh”, il salvatore universale, diventando così loro stessi, “l’anello di congiunzione” tra la nuova religione nascente, il cristianesimo, e i culti misterici orientali, come il mazdaismo e il buddismo

L’origine dei Re Magi
Possiamo dire quindi che i Re Magi, originari dell’altopiano iranico i magi non fossero altro che  sciamani legati al culto degli astri e, successivamente, sacerdoti del dio Ahura Mazda il protettore di tutte le creature.

Ma secondo  altre ricostruzioni il nome generico di provenienza, Oriente, può indicare diverse regioni.
La Babilonia, Mesopotamia, dove si studiava specialmente l’astronomia. Si deve tener conto infatti che in seguito alla terribile distruzione di Gerusalemme da parte di Nabucodonosor nel 586, gli ebrei sopravvissuti furono deportati in Babilonia, dove rimasero fino alla liberazione da parte di Ciro nel 539. L’influsso ebraico si fece sentire in quella regione, dove tra l’altro anche dopo la liberazione rimasero a vivere diverse famiglie ebraiche, e dove fu compilato il Talmud Babilonese. Sicuramente a Babilonia le attese di un messia giudaico  erano conosciute e molto forti.
Sotto questo aspetto potrebbe trattarsi anche della Siria. Seleuco I tra il 305-280 vi aveva fondato la città di Antiochia e vi aveva concentrato numerosi giudei deportati dalla Palestina
Una terza possibilità è che i magi provenivano dalla Media. Questa si basa sullo storico greco Erodoto secondo il quale i magi appartenevano ad una delle sei tribù della Media ed esercitavano molta importanza a corte. Erano sacerdoti e venivano chiamati astrologi, indovini, filosofi.
Niente di strano quindi che un gruppo di questi studiosi fosse guidato verso la Giudea da una singolare posizione delle stelle, da far presagire qualcosa di ‘strano’

La stella
Molto si è scritto su questa stella. Diverse sono state le ipotesi che possono riassumersi a tre: una cometa, una ‘stella nova’, una sovrapposizione di satelliti.
E’ difficile accettare l’identificazione della stella con la cometa di Halley in quanto comparsa 12 anni prima della nostra era. Precedentemente era stata avvistata nel 240, 164, 88 a.C.; riapparsa anche nel nostro secolo, nel 1910 e nel 1985/86. Del resto nei cieli della Palestina non è apparsa nessuna cometa tra il 17 a.C. ed il 66 d.C.
Non si può neppure pensare ad una ‘stella nova’, bagliore prolungato emesso da corpi celesti invisibili al momento della loro esplosione. Infatti nell’area di Gerusalemme non ne comparve nessuna tra il 134 a.C. ed il 73 d.C.
Di tutte le spiegazioni possibili la più probabile rimane quella, in qualche modo accettabile sulle fonti, secondo cui si è trattato di un’insolita posizione di Giove, l’antica costellazione regale, in  congiunzione con Saturno in una precisa posizione dello zodiaco.  Ricerche più recenti propendono nella fondata convinzione che la congiunzione Giove-Saturno sia avvenuta nell’anno 6/7 a.C.,  ancor prima della natività di Gesù, evento che si verifica ogni 179 anni.

Ipotesi affascinante ma diversi biblisti preferiscono seguire una diversa impostazione: ovvero  che in  questi tentativi, nati della buona intenzione, non c’è altro da apprezzare, che il tentativo evangelico di volere  presentare un fenomeno assolutamente miracoloso, il quale non si può in nessun modo far rientrare nelle leggi stabili di una meteora naturale.

D’altra parte anche  anche “La Sacra Bibbia”, a cura del Pontificio Istituto Biblico di Roma (25) nella Nota al brano di Matteo 2, 2, sostiene la stessa opinione: “La stella, veduta dai Magi, secondo l’opinione più probabile, dedotta dalle sue caratteristiche, era una “meteora straordinaria”, formata da Dio espressamente per dare ai popoli il lieto annunzio della nascita del Salvatore

I doni
Oro, incenso e mirra sono i tre doni dei Magi al Bambino Gesù.
L’oro in segno di regalità del Bambino; l’incenso a ricordare la sua divinità; la mirra per la espiazione dei peccati.

Ma le cose potrebbero essere diverse.
L’oro per esempio. E se di oro non si fosse trattato?
Secondo ricostruzioni meno regali l’oro portato in dono al Bambino Gesù non sarebbe stato altro che la preziosissima polvere di Curcuma, color oro appunto, proveniente sempre dall’Oriente, pregiata sia in cucina, sia nella medicina.
L’incenso non sarebbe stato altro che un altro dono a scopo terapeutico. Infatti viene estratto dalla Boswellia, pianta dell’antica medicina ayurvedica.
E la mirra? Tra i doni dei Magi è forse la sostanza più misteriosa, molti neppure sanno cosa sia. Si tratta di una resina ricavata da una pianta tipica di penisola arabica, Mesopotamia e India (le stesse zone dove è d’altronde presente anche la Boswellia). Nell’antichità si usava soprattutto per aromatizzare e conservare le mummie e quindi non si capisce il motivo di questo dono.

La Befana
Dai doni dei Re Magi a Gesù, proviene la tradizione di portare dolci e giocattoli ai bambini: questa tradizione si incrocia con la leggenda della Befana che racconta come i Re Magi, durante il viaggio verso Betlemme, si fermarono alla casa della vecchietta e la invitarono ad unirsi a loro.
La Befana declinò l’invito e lasciò partire i Magi da soli, ma poi ripensandoci, decise di seguirli.
Non riuscendo a ritrovarli, nel buio della notte, da allora, lascia a tutti i bambini un dono, sperando che fra quei bambini ci sia Gesù.

Ultima Sorpresa!
I Re Magi erano molto più di tre e non arrivavano dalla Persia bensi’ dalla lontana Cina. E’ quanto narra un manoscritto dell’ottavo secolo custodito negli archivi vaticani da 250 anni e soltanto ora tradotto dall’antico siriaco da Brent Landau, un professore dell’università dell’Oklahoma.

L’originale de ‘La Rivelazione dei Magi’ – questo il nome del documento – fu scritto meno di un secolo dopo il Vangelo di Matteo, fino ad ora l’unica fonte della storia dei Re Magi. E dipinge uno scenario molto diverso dalla storia “ufficiale”.

I Magi della Bibbia sono sempre stati associati a mistici persiani, ma quelli di cui narra il manoscritto provengono da molto più lontano, dalla semi-mitica terra di Shir, oggi identificata come la Cina antica.

I Magi, che non sarebbero stati tre bensì una “moltitudine”, sarebbero discendenti di Seth, il terzo figlio di Adamo e farebbero parte di una setta che pratica la preghiera silenziosa. Sebbene non sia stato scritto dai Magi stessi come sostiene, il documento, secondo Landau, è opera di persone che si identificavano strettamente con i mistici e i loro rituali.

Conclusione
“Nessuno sa da dove Matteo abbia ottenuto la storia”
“Qualcuno dev’essere rimasto davvero affascinato dai Magi e ha creato questa grande, lunga storia, raccontata dal proprio punto di vista”
Ma va bene così.

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5 risposte a I Re Magi (sono esistiti?)

  1. Rebecca o semplicemente Pif ha detto:

    Ciao Silvano, ottime riffelssioni… secondo dei testimoni di geova i tre magi e la stella cometa ha mandato satana… forse non hanno tanto torto perchè come hai scritto tu “Nessuno sa da dove Matteo abbia ottenuto la storia”.. e cosa pensa Bleff al riguardo? Ti saluto Rebecca e Tatanka

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  2. bruce ha detto:

    Hai ragione Rebecca. Nella foga di mettere assieme tanti tasselli mi sono dimenticato di chiedere una opinione a Bleff.
    Rimedierò quanto prima, magari scrivendo il seguito.
    Per quanto riguarda i testimoni di Geova credo che sia ancora più fantasiosa la storia di Satana.
    Un caro saluto

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  3. MARGHIAN ha detto:

    Ciao Bruce. Interessante ed istruttivo perchi conosce i “magi” come i tre re che si recarono ad adorare il nato messia. Ho letto il tutto con interesse. “Magi”. Si, il termine richiama a “maghi” e, nel nostro immaginario, l’astrologo e’ di per se’ un …mago, ma come spieghi tu, il plurale greco “magoi” indica quella categoria di sacerdoti persiani-babilonesi. “Tre”. naturalmente, nel resoconto evangelico-o nei resoconti evangelici od extraevangelici- doveva figurare il numero 3 che come sai…la Trinita’, le tre GENIE tradizionali (un re semita, un re camita, un re hafita). In un servizio televisivo sulla Nativita’ si dice che uno “Baldassarre se ricordo bene” veniva dall’India. Cosa non molto lontana da cio’ che tu scrivi: la Cina.
    “Non era una grotta, ma una casa”. Anche io ho sempre pensato che…si, la famiglia di Cristo non era ricca, ma nemmeno poverissima per l’epoca, con schiavismo e cose del genere. E’ poverissimo, oggi, un rinomato artigiano..come il marmista per cui io ho lavorato per 5 anni? No, magari non era un nababbo ma….gestiva la marmeria con 7 operai ed aveva una bella casa.
    San Giuseppe era “il falegname di Nazareth”, dunque non era poi cosi’ povero, considerando l’epoca.
    Considera poi che oggi anche una donna miliardaria puo’…partorire sull’autobus o su un aereo, per motivi contingenti-come per Maria il trasferimento a Betlemme per il censimento..che avrebbe costretto la donna a partorire in un “luogo di fortuna”-.
    Un racconto religioso, un testo sacro che ci vuole dire che “cristo nacque poverissimo” deve risaltare, accentuare tale poverta’. Come in effetti accade nei Vangeli (“il figlio dell’uomo non ha dove posare il capo per riposare…..”).
    Era in giro per predicare, ecco, ma non che materialmente egli fosse…”poverissimo”.
    Anzi, Gesu'(che era comunque un leader) aveva tutto uno “staff” di seguaci e gli aiuti certo non gli mancavano. “Ultima cena”: “Andate da un tale- uno che sapeva, un suo seguace, magari lo stesso “proprietario del cenacolo”-, vedrete un asino legato ad un palo..questo sara’ il segno, fatevi accogliere da lui e preparate per la cena….”.
    La “poverta’ cristiana” va intesa come *umilta’ e semplicita’, non come “non possedere nulla”.
    Ciao Bruce.
    Marghian

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  4. bruce ha detto:

    Grazie Marghian per aver arricchito il mio racconto con notazioni che mi erano poco conosciute.
    La religione, come tutte le religioni, è fatta di simbologismi (non so se il termine è esatto ma rende l’idea) che dovevano andare diritti nelle anime dei fedeli e dare quel senso di divinità e di straordinario che circondava un evento.. Nulla di male. Se pensiamo oggigiorno a certi falsi maghi, fattucchiere, false associazioni religiose a scopo di truffa. Fine del mondo del 2012 compreso.
    ciao amico

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  5. Cppellini Silvano ha detto:

    Mi chiamo Cappellini Silvano , ho 63 anni.La mia maestra alle elementari ci diceva che Gesu’ bambino non accetto’ l’oro in quanto segno di ricchezza: E’ un mio ricordo vago ? Vorrei una risposta in merito.Grazie:

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